MATURITA' CLASSICA
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Traduzioni più letterali dei seguenti brani (ma solo dal 1960 e neanche tutti, beninteso) potete consultarle nella relativa sezione di studentimiei.it , sito che presenta anche un'utile pagina sulla metodologia del tradurre.

Potete, inoltre, esercitarvi utilizzando le traduzioni guidate (con commenti grammaticali e altro) che trovate qui (sezione creata nel 2003, ma sempre valida)

Per ripassi grammaticali on line, invece, consiglio di visionare il sito del prof. Vittorio Todisco

Utilizzate questa sezione per esercitarvi e rendervi conto del livello di preparazione richiesto in sede d'esame; inoltre, ben volentieri il Ministero richiama, nell'argomento dei brani proposti per la traduzione, temi d'attualità: ecco perché ho preferito linkare gli anni al sito cronologia.it, per eventuali raffronti. Infine, conviene sempre avere una buona preparazione di letteratura latina, per tradurre bene: gli autori dei brani presentati, dunque, rimandano a loro volta alla sezione di letteratura di progettovidio.it, per un'eventuale rispolverata di memoria :).



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ID 11
anno 1961 (I sess.)
autore Cicerone
titolo brano Vantaggio di essere cittadini romani
opera Verrine, II, 5, 167-168
originale Homines tenues, obscuro loco nati, navigant, adeunt ad ea loca quae numquam antea viderunt, ubi neque noti esse iis quo venerunt, neque semper cum cognitoribus esse possunt. Hac una tamen fiducia civitatis non modo apud nostros magistratus, qui et legum et existimationis periculo continentur, neque apud civis solum Romanos, qui et sermonis et iuris et multarum rerum societate iuncti sunt, fore se tutos arbitrantur, sed, quocumque venerint, hanc sibi rem praesidio sperant futuram. Tolle hanc spem, tolle hoc praesidium civibus Romanis, constitue nihil esse opis in hac voce, 'Civis Romanus sum,' posse impune praetorem aut alium quempiam supplicium quod velit in eum constituere qui se civem Romanum esse dicat, quod qui sit ignoret: iam omnis provincias, iam omnia regna, iam omnis liberas civitates, iam omnem orbem terrarum, qui semper nostris hominibus maxime patuit, civibus Romanis ista defensione praecluseris.
traduzione Uomini di condizione umile e di modestissime origini percorrono i mari, giungono in luoghi che prima non hanno mai visto, dove non possono essere conosciuti dagli abitanti del paese visitato e non sempre riescono a disporre di garanti che rispondano della loro identitą. Tuttavia, ridando unicamente nel possesso della loro cittadinanza, ritengono che si troveranno al sicuro non solo di fronte ai nostri magistrati, che sono tenuti a freno dalla sanzione delle leggi e della pubblica opinione, e non soltanto presso gli altri cittadini romani, che sono loro uniti dalla comunanza della lingua e del diritto e da molti altri legami, ma in qualunque paese giungano si aspettano con fiducia che questa condizione di cittadini costituisca per loro un sicuro sostegno.
Togli questa speranza, togli questo sostegno ai cittadini romani; stabilisci che l'esclamazione: «lo sono un cittadino romano» non preveda nessuna forma di aiuto, e che un governatore o chiunque altro possa decretare impunemente un supplizio a capriccio contro uno che si proclama cittadino romano, con la scusa che non sa chi sia: allora tutte le province, allora tutti i regni, allora tutte le cittą libere, allora tutto il globo terrestre, che ha sempre accolto con la massima disponibilitą i nostri connazionali, tu li avrai preclusi, con un pretesto come questo, ai cittadini romani. [trad. Fiocchi - Vottero]