MATURITA' CLASSICA
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Traduzioni più letterali dei seguenti brani (ma solo dal 1960 e neanche tutti, beninteso) potete consultarle nella relativa sezione di studentimiei.it , sito che presenta anche un'utile pagina sulla metodologia del tradurre.

Potete, inoltre, esercitarvi utilizzando le traduzioni guidate (con commenti grammaticali e altro) che trovate qui (sezione creata nel 2003, ma sempre valida)

Per ripassi grammaticali on line, invece, consiglio di visionare il sito del prof. Vittorio Todisco

Utilizzate questa sezione per esercitarvi e rendervi conto del livello di preparazione richiesto in sede d'esame; inoltre, ben volentieri il Ministero richiama, nell'argomento dei brani proposti per la traduzione, temi d'attualità: ecco perché ho preferito linkare gli anni al sito cronologia.it, per eventuali raffronti. Infine, conviene sempre avere una buona preparazione di letteratura latina, per tradurre bene: gli autori dei brani presentati, dunque, rimandano a loro volta alla sezione di letteratura di progettovidio.it, per un'eventuale rispolverata di memoria :).



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ID 25
anno 1968 (I sess.)
autore Seneca
titolo brano Chi è onesto non ha mai nulla da nascondere
opera Lettere, 43, 2-5
originale Quidquid inter vicina eminet magnum est illic ubi eminet; nam magnitudo non habet modum certum: comparatio illam aut tollit aut deprimit. Navis quae in flumine magna est in mari parvula est; gubernaculum quod alteri navi magnum alteri exiguum est. Tu nunc in provincia, licet contemnas ipse te, magnus es. Quid agas, quemadmodum cenes, quemadmodum dormias, quaeritur, scitur: eo tibi diligentius vivendum est. Tunc autem felicem esse te iudica, cum poteris in publico vivere, cum te parietes tui tegent, non abscondent, quos plerumque circumdatos nobis iudicamus non ut tutius vivamus, sed ut peccemus occultius. Rem dicam ex qua mores aestimes nostros: vix quemquam invenies qui possit aperto ostio vivere. Ianitores conscientia nostra, non superbia opposuit: sic vivimus ut deprendi sit subito aspici. Quid autem prodest recondere se et oculos hominum auresque vitare? Bona conscientia turbam advocat, mala etiam in solitudine anxia atque sollicita est. Si honesta sunt quae facis, omnes sciant; si turpia, quid refert neminem scire cum tu scias? O te miserum si contemnis hunc testem!
traduzione Tutto quello che si distingue da quanto lo circonda, è grande in quell'ambito; la grandezza non ha una misura determinata: il confronto la innalza o la diminuisce. Un'imbarcazione che sul fiume sembra grande, diventa piccola in mare; un timone, grande per una nave, è piccolo per un'altra. Ora tu in provincia, anche se ti sminuisci, sei grande. La gente vuol sapere, e sa, che cosa fai, come pranzi, come dormi: devi perciò vivere con più cautela. Ritieniti felice solo quando potrai vivere in pubblico, quando le pareti serviranno a ripararti, non a nasconderti; di solito, invece, pensiamo di averle intorno non per una nostra maggiore sicurezza, ma per nascondere meglio i nostri peccati. Ti dirò una cosa dalla quale potrai giudicare la nostra moralità: non ti sarà facile trovare uno in grado di vivere con la porta aperta. I guardiani di fronte alle porte di casa non ce li ha fatti mettere la superbia, ma la nostra cattiva coscienza: viviamo in modo tale che essere visti all'improvviso significa essere colti in fallo. Ma a che serve nascondersi ed evitare gli occhi e le orecchie del prossimo? La buona coscienza chiama a sé la gente, quella cattiva è ansiosa e preoccupata anche in solitudine. Se le tue azioni sono oneste, le sappiano tutti; se vergognose, che importa che nessuno le conosca, se tu le conosci? Povero te, se non tieni conto di questo testimone! [trad. C. Barone]