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Svetonio
Vita dei Cesari III (Tiberio),2
 
originale
 
[2] Multa multorum Claudiorum egregia merita, multa etiam sequius admissa in rem p. Extant. Sed ut praecipua commemorem, Appius Caecus societatem cum rege Pyrro ut parum salubrem iniri dissuasit. Claudius Caudex primus freto classe traiecto Poenos Sicilia expulit. Tiberius Nero aduenientem ex Hispania cum ingentibus copiis Hasdrubalem, prius quam Hannibali fratri coniungeretur, oppressit. Contra Claudius Regillianus, decemuir legibus scribendis, uirginem ingenuam per uim libidinis gratia in seruitutem asserere conatus causa plebi fuit secedendi rursus a patribus. Claudius [Russus] statua sibi diademata ad Appi Forum posita Italiam per clientelas occupare temptauit. Claudius Pulcher apud Siciliam non pascentibus in auspicando pullis ac per contemptum religionis mari demersis, quasi ut biberent quando esse nollent, proelium nauale iniit; superatusque, cum dictatorem dicere a senatu iuberetur, uelut iterum inludens discrimini publico Glycian uiatorem suum dixit. Extant et feminarum exempla diuersa aeque, siquidem gentis eiusdem utraque Claudia fuit, et quae nauem cum sacris Matris deum Idaeae obhaerentem Tiberino uado extraxit, precata propalam, ut ita demum se sequeretur, si sibi pudicitia constaret; et quae nouo more iudicium maiestatis apud populum mulier subiit, quod in conferta multitudine aegre procedente carpento palam optauerat, ut frater suus Pulcher reuiuisceret atque iterum classem amitteret, quo minor turba Romae foret. Praeterea notatissimum est, Claudios omnis, excepto dum taxat P. Clodio, qui ob expellendum urbe Ciceronem plebeio homini atque etiam natu minori in adoptionem se dedit, optimates adsertoresque unicos dignitatis ac potentiae patriciorum semper fuisse atque aduersus plebem adeo uiolentos et contumaces, ut ne capitis quidem quisquam reus apud populum mutare uestem aut deprecari sustinuerit; nonnulli in altercatione et iurgio tribunos plebi pulsauerint. Etiam uirgo Vestalis fratrem iniussu populi triumphantem ascenso simul curru usque in Capitolium prosecuta est, ne uetare aut intercedere fas cuiquam tribunorum esset.
 
traduzione
 
2 Dei membri della famiglia Claudia si ricordano molte azioni meritorie, ma anche molti crimini commessi contro lo Stato. Ricorder? soltanto i fatti principali. Appio Cieco sconsigli? di stringere un'alleanza con il re Pirro, perch? la considerava poco vantaggiosa; Claudio Caudex pass? per primo lo stretto di Messina con una flotta e scacci? i Cartaginesi dalla Sicilia; Nerone sconfisse Asdrubale che veniva dalla Spagna con un forte contingente di truppe, prima che riuscisse a congiungersi con il fratello Annibale. Al contrario Claudio Regilliano, decemviro incaricato della redazione delle leggi, tent?, per soddisfare la sua insana passione, di prendere con la forza una giovane vergine libera di nascita come sua schiava e provoc? nuovamente una secessione della plebe dai patrizi. Claudio Druso, dopo essersi fatto erigere presso il foro di Appio una statua coronata di diadema, cerc? di divenire padrone dell'Italia per mezzo dei suoi clienti. Claudio Pulcher, in Sicilia, vedendo, mentre prendeva gli auspici che i polli sacri rifiutavano il cibo, li fece gettare in mare, con disprezzo delle cose sacre, adducendo il pretesto che dovevano bere, dal momento che non volevano mangiare, quindi ingaggi? una battaglia navale. Fu battuto, ma quando ricevette dal Senato l'ordine di nominare un dittatore, quasi per portare nuovo insulto alla pubblica crisi, design? Glicia, un suo usciere. Per quanto concerne le donne, si ricordano esempi totalmente diversi. Infatti a questa famiglia appartennero le due Claudie, quella che liber? dalle sabbie del Tevere, dove si era arenata, la nave che portava la statua della madre degli dei, la dea dell'Ida, pregandola davanti a tutti di seguirla, ma solo se la sua virt? era irreprensibile, e quella che, fatto assolutamente insolito, fu portata, nonostante fosse donna, davanti al popolo per lesa maest?, perch?, vedendo che la sua vettura procedeva faticosamente in mezzo ad una folla compatta, aveva detto apertamente che se suo fratello Pulcher fosse vivo e perdesse un'altra flotta, a Roma ci sarebbe stata meno gente. Inoltre ? assai noto che tutti i Claudi, ad eccezione del solo P. Clodioj fattosi adottare da un plebeo molto pi? giovane di lui per bandire Cicerone da Roma, furono sempre aristocratici, difensori accaniti del prestigio e della potenza dei patrizi. Al contrario furono cos? violenti e insolenti nei confronti della plebe che nessuno di loro, anche se colpevole di crimine capitale davanti al popolo, si abbass? a prendere la veste del supplice o ad indirizzargli preghiere. Alcuni dei Claudi arrivarono perfino, nel carso di un dibattito o di una contestazione, a picchiare i tribuni della plebe. Una Claudia, Vergine Vestale, sal? personalmente sul carro di suo fratello, che riportava il trionfo contro la volont? del popolo, e lo accompagn? fino al Campidoglio, proprio perch? nessun tribuno, con il suo veto, glielo impedisse.
 

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