Età
augustea .
Per esigenza espositiva, abbiamo inteso quale
"età augustea" il periodo storico-politico-letterario
che , secondo lo schema tracciato in "cronologia",
- va dalla II metà del I sec. a.C. al
14 d.C. (morte di Augusto), caratterizzato dall'affermarsi di
un nuovo assetto politico-istituzionale e da un profondo tentativo
di rinnovamento morale, abilmente propagandato dal principe e
diffuso dagli intellettuali ad esso legati (Circolo di Mecenate,
Virgilio, Orazio) a cui si contrappongono, quasi a sottolinearne
il fallimento, le voci dei poeti elegiaci.
Breve profilo.
All'interno dell'età augustea, compresa tra la morte di
Cesare (44 a.C.) e quella di Augusto (14 d.C.), vanno distinte
due generazioni: quella degli intellettuali formatisi nel pieno
delle guerre civili e quindi disposti a interpretare (spesso dietro
sollecitazione del potere centrale) il senso della civiltà
romana (Virgilio, Orazio e Livio); e una
seconda generazione che aveva le guerre civili alle spalle: di
essa il poeta maggiore fu Ovidio, che scrisse per la società
colta e raffinata presente nei salotti della Roma mondana. Alla
prima generazione appartengono anche Tibullo e Properzio,
sofisticati interpreti della poesia elegiaca che, a partire da
Catullo e dai poetae novi, assunse forme originali, divenute poi
canoniche per la letteratura europea. Virgilio creò
con l'Eneide il modello linguistico del poema epico per
i secoli a seguire e offrì un'interpretazione mitologica,
ma in chiave moderna, dell'impero romano, ricollegandosi all'epica
omerica. A Orazio si deve il modello di una lirica nuova,
orientata su quella greca classica e caratterizzata da un'insuperata
compiutezza formale. Livio "sacralizzò",
in un'opera monumentale (142 libri di cui ne rimangono 35), l'intera
storia romana dalle origini al suo tempo. Quanto a Ovidio,
il maggiore rappresentante della seconda generazione augustea,
si ricordano la sua Ars amatoria (manuale ironico sull'arte della
conquista amorosa che costituisce un'opera originale, perché
sia a greci sia a latini mancava una didascalica erotica) e soprattutto
le Metamorfosi (lungo poema che ripropone antichi miti
in una struttura narrativa molto libera), opera che avrà
una fortuna enorme, insieme agli scritti di Virgilio, per tutto
il Medioevo.
[fonte profilo: http://www-sci.uni-klu.ac.at/archeo/kunst/91litera.htm]
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