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autore
brano
 
Svetonio
Vita dei Cesari III (Tiberio),7
 
originale
 
[7] Virili toga sumpta adulescentiam omnem spatiumque insequentis aetatis usque ad principatus initia per haec fere transegit. Munus gladiatorium in memoriam patris et alterum in aui Drusi dedit, diuersis temporibus ac locis, primum in foro, secundum in amphitheatro, rudiaris quoque quibusdam reuocatis auctoramento centenum milium; dedit et ludos, sed absens: cuncta magnifice, inpensa matris ac uitrici. Agrippinam, Marco Agrippa genitam, neptem Caecili Attici equitis R., ad quem sunt Ciceronis epistulae, duxit uxorem; sublatoque ex ea filio Druso, quanquam bene conuenientem rursusque grauidam dimittere ac Iuliam Augusti filiam confestim coactus est ducere non sine magno angore animi, cum et Agrippinae consuetudine teneretur et Iuliae mores improbaret, ut quam sensisset sui quoque sub priore marito appetentem, quod sane etiam uulgo existimabatur. Sed Agrippinam et abegisse post diuortium doluit et semel omnino ex occursu uisam adeo contentis et [t]umentibus oculis prosecutus est, ut custoditum sit ne umquam in conspectum ei posthac ueniret. cum Iulia primo concorditer et amore mutuo uixit, mox dissedit et aliquanto grauius, ut etiam perpetuo secubaret, intercepto communis fili pignore, qui Aquileiae natus infans extinctus est. Drusum fratrem in Germania amisit, cuius corpus pedibus toto itinere praegrediens Romam usque peruexit.
 
traduzione
 
7 Dopo che ebbe indossato la toga virile, pass? tutta la sua adolescenza e il periodo successivo della sua vita, fino all'inizio del principato, pi? o meno in questo modo. Organizz? un combattimento di gladiatori in memoria di suo padre e un altro in ricordo di suo nonno Druso, in giorni e luoghi differenti, il primo nel foro, il secondo nell'anfiteatro, richiamando alcuni gladiatori gi? congedati mediante un premio di centomila sesterzi; offr? anche dei giochi, ma senza essere presente; furono tutti splendidi e allestiti a spese di sua madre o del suo patrigno. Prese per moglie Agrippina, figlia di Marco Agrippa e nipote di Cecilio Attico, cavaliere romano, quello a cui sono indirizzate le lettere di Cicerone. Dopo aver avuto un figlio da lei, Druso, fu costretto, nonostante il perfetto accordo e il fatto che fosse nuovamente incinta, a divorziare per sposare Giulia, la figlia di Augusto. Ci? avvenne non senza un profondo dolore sia perch? era molto affezionato ad Agrippina, sia perch? non approvava la condotta di Giulia, essendosi accorto che essa si era invaghita di lui quando ancora era vivo il suo precedente marito, cosa di cui tutti erano a conoscenza. Quanto ad Agrippina, non solo si dolse di averla mandata via dopo il divorzio, ma, avendola rivista una sola volta, in occasione di un incontro, la segu? con uno sguardo cos? tenero e umido di pianto che si prese ogni precauzione per non farla pi? comparire davanti ai suoi occhi. Inizialmente visse in buon'armonia con Giulia e corrispose al suo amore, ma ben presto se ne distacc? e la separazione fu tanto grave che arrivarono a dormire in letti separati, quando scomparve il frutto del loro reciproco amore, un figlio nato ad Aquileia e morto ancora fanciullo. Perse il fratello Druso in Germania, e port? il suo corpo a Roma, marciando a piedi, per tutto il percorso, alla testa del convoglio.
 

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