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autore
brano
 
Svetonio
Vita dei Cesari III (Tiberio),10
 
originale
 
[10] Tot prosperis confluentibus integra aetate ac ualitudine statuit repente secedere seque e medio quam longissime amouere: dubium uxorisne taedio, quam neque criminari aut dimittere auderet neque ultra perferre posset, an ut uitato assiduitatis fastidio auctoritatem absentia tueretur atque etiam augeret, si quando indiguisset sui res p. Quidam existimant, adultis iam Augusti liberis, loco et quasi possessione usurpati a se diu secundi gradus sponte cessisse exemplo M. Agrippae, qui M. Marcello ad munera publica admoto Mytilenas abierit, ne aut obstare aut obtrectare praesens uideretur. Quam causam et ipse, sed postea, reddidit. Tunc autem honorum satietatem ac requiem laborum praetendens commeatum petit; neque aut matri suppliciter precanti aut uitrico deseri se etiam in senatu conquerenti ueniam dedit. Quin et pertinacius retinentibus, cibo per quadriduum abstinuit. Facta tandem abeundi potestate, relictis Romae uxore et filio confestim Ostiam descendit, ne uerbo quidem cuiquam prosequentium reddito paucosque admodum in digressu exosculatus.
 
traduzione
 
10 Nel bel mezzo di tanti onori, nel fiore degli anni e nella pienezza della salute, decise improvvisamente di sparire e di andarsene il pi? lontano possibile; non si sa se per il disgusto verso sua moglie, che non aveva il coraggio n? di incriminare, n? di mandar via, e che per altro non poteva pi? sopportare, o per evitare di annoiare con la sua continua presenza e confermare la sua autorit?, anzi accrescerla, standosene lontano, nei casi in cui lo Stato avrebbe avuto bisogno di lui. Alcuni ritengono che, spontaneamente, abbia ceduto il posto ai figli di Augusto, ormai divenuti adulti, e per cos? dire i diritti che egli aveva a lungo usurpati, occupando il secondo rango, e abbia seguito l'esempio di M. Agrippa il quale, vedendo M. Marcello chiamato alle cariche pubbliche, se n'era andato a Mitilene, per non apparire, nel caso fosse rimasto a Roma, suo concorrente o suo censore. ? questo il motivo, d'altra parte, che egli addusse, ma pi? tardi. In quel momento ad ogni modo, con il pretesto di essere sazio di onori e di volersi riposare per le fatiche, chiese il congedo e non si lasci? piegare n? dalle suppliche di sua madre, n? da quelle del suo patrigno che, perfino in Senato, si lament? di essere abbandonato. Anzi, poich? lo trattenevano con troppa insistenza, digiun? addirittura per quattro giorni. Avuto alla fine il permesso di partire, lasciati a Roma moglie e figlio, si port? subito a Ostia senza rispondere parola a quelli che lo accompagnavano e abbracciando poche persone prima di partire.
 

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