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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Svetonio
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Vita dei Cesari III (Tiberio),29
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originale
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[29] Atque haec eo notabiliora erant, quod ipse in appellandis uenerandisque et singulis et uniuersis prope excesserat humanitatis modum. Dissentiens in curia a Q. Haterio: "Ignoscas," inquit, "rogo, si quid aduersus te liberius sicut senator dixero." Et deinde omnis adloquens: "Dixi et nunc et saepe alias, p. c., bonum et salutarem principem, quem uos tanta et tam libera potestate instruxistis, senatui seruire debere et uniuersis ciuibus saepe et plerumque etiam singulis; neque id dixisse me paenitet, et bonos et aequos et fauentes uos habui dominos et adhuc habeo."
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traduzione
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29 Questa attitudine era tanto pi? notevole in quanto lui stesso rivolgendosi a tutti e a ciascuno quasi superava ogni forma di cortesia. Dissentendo da Q. Aterio disse: ?Ti prego di perdonarmi se come senatore ho confutato la tua opinione con troppa libert?.? Poi, rivolgendosi a tutti, aggiunse: ?L'ho detto molte volte e lo ripeto anche adesso, senatori, che un principe buono e provvidenziale, che voi avete investito di poteri cos? grandi e illumitati, deve essere al servizio del Senato e di tutti i cittadini e perfino, nella maggior parte dei casi, di ciascuno in particolare; ora non mi pento di aver detto questo perch? ho trovato e trovo ancora in voi dei padroni comprensivi, buoni ed equanimi.?
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