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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Svetonio
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Vita dei Cesari III (Tiberio),33
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originale
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[33] Paulatim principem exeruit praestititque etsi uarium diu, commodiorem tamen saepius et ad utilitates publicas proniorem. Ac primo eatenus interueniebat, ne quid perperam fieret. Itaque et constitutiones senatus quasdam rescidit et magistratibus pro tribunali cognoscentibus plerumque se offerebat consiliarium assidebatque iuxtim uel exaduersum in parte primori; et si quem reorum elabi gratia rumor esset, subitus aderat iudicesque aut e plano aut e quaesitoris tribunali legum et religionis et noxae, de qua cognoscerent, admonebat; atque etiam, si qua in publicis moribus desidia aut mala consuetudine labarent, corrigenda suscepit.
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traduzione
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33 A poco a poco il padrone fin? con il manifestarsi e a lungo si mostr? senza dubbio capriccioso, ma sempre indulgente e sollecito per gli interessi dello Stato. Da principio non interveniva se non per prevenire gli abusi. Cos? annull? alcuni decreti del Senato e, sempre pi? spesso si offriva come consigliere ai magistrati che giudicavano in tribunale, sedendosi accanto o in faccia a loro, in prima fila; se correva voce che un accusato poteva sfuggire alla giustizia mediante un favore, appariva improvvisamente e, sia in forma extragiudiziaria, sia dal palco dell'istruttore processuale ricordava ai giudici le leggi, il carattere sacro delle loro funzioni e il delitto su cui dovevano esprimersi. Inoltre, dovunque i costumi pubblici si rilassassero o per negligenza o per cattiva abitudine, si propose di raddrizzarli.
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