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autore
brano
 
Svetonio
Vita dei Cesari III (Tiberio),54
 
originale
 
[54] Cum ex Germanico tres nepotes, Neronem et Drusum et Gaium, ex Druso unum Tiberium haberet, destitutus morte liberorum maximos natu de Germanici filiis, Neronem et Drusum, patribus conscriptis commendauit diemque utriusque tirocinii congiario plebei dato celebrauit. Sed ut comperit ineunte anno pro eorum quoque salute publice uota suscepta, egit cum senatu, non debere talia praemia tribui nisi expertis et aetate prouectis. Atque ex eo patefacta interiore animi sui nota omnium criminationibus obnoxios reddidit uariaque fraude inductos, ut et concitarentur ad conuicia et concitati proderentur, accusauit per litteras amarissime congestis etiam probris et iudicatos hostis fame necauit, Neronem in insula Pontia, Drusum in ima parte Palatii. Putant Neronem ad uoluntariam mortem coactum, cum ei carnifex quasi ex senatus auctoritate missus laqueos et uncos ostentaret, Druso autem adeo alimenta subducta, ut tomentum e culcita temptauerit mandere; amborum sic reliquias dispersas, ut uix quandoque colligi possent.
 
traduzione
 
54 Germanico gli aveva dato tre nipoti: Nerone, Druso e Gaio; Druso invece uno solo, Tiberio; cos? quando la morte lo ebbe privato dei suoi figli, egli raccomand? ai senatori i figli maggiori di Germanico, cio? Nerone e Druso, e celebr? il giorno in cui debuttarono insieme facendo elargizioni al popolo. Ma quando venne a sapere che, all'inizio dell'anno, si erano fatti voti ufficialmente per la loro salute, come per la sua, dichiar? in Senato che ?tali ricompense dovevano essere accordate solamente al merito e all'et??. Dal momento in cui ebbe scoperto i suoi intimi sentimenti nei loro confronti, espose i due giovani alle accuse di tutti e quando si giunse, grazie a vari tranelli, a provocare le loro reazioni per avere il pretesto di denunciarli, egli li accus? in una lettera piena di livore, nella quale accumul? infami imputazioni, poi dopo averli dichiarati nemici pubblici, li lasci? morire di fame, Nerone nell'isola di Ponza e Druso nelle cantine del Palatino. Si crede che Nerone sia stato costretto a darsi la morte, perch? un carnefice, dicendosi inviato per ordine del Senato, gli mise sotto gli occhi le funi e gli uncini, ma che Druso fu lasciato completamente privo di nutrimento, al punto che tent? di mangiare il crine del materasso. Si aggiunge anche che i resti dell'uno e dell'altro furono talmente dispersi che a fatica, pi? tardi, si pot? raccoglierli.
 

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