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Svetonio
Vita dei Cesari IV (Caligola),8
 
originale
 
[8] C. Caesar natus est pridie Kal. Sept. patre suo et C. Fonteio Capitone coss. Ubi natus sit, incertum diuersitas tradentium facit. Cn. Lentulus Gaetulicus Tiburi genitum scribit, Plinius Secundus in Treueris uico Ambitaruio supra Confluentes; addit etiam pro argumento aras ibi ostendi inscriptas ob agrippinae pverperivm. Uersiculi imperante mox eo diuulgati apud hibernas legiones procreatum indicant: In castris natus, patriis nutritus in armis, Iam designati principis omen erat. Ego in actis Anti editum inuenio. Gaetulicum refellit Plinius quasi mentitum per adulationem, ut ad laudes iuuenis gloriosique principis aliquid etiam ex urbe Herculi sacra sumeret, abusumque audentius mendacio, quod ante annum fere natus Germanico filius Tiburi fuerat, appellatus et ipse C. Caesar, de cuius amabili pueritia immaturoque obitu supra diximus. Plinium arguratio temporum. Nam qui res Augusti memoriae mandarunt, Germanicum exacto consulatu in Galliam missum consentiunt iam nato Gaio. Nec Plini opinionem inscriptio arae quicquam adiuuerit, cum Agrippina bis in ea regione filias enixa sit, et qualiscumque partus sine ullo sexus discrimine puerperium uocetur, quod antiqui etiam puellas pueras, sicut et pueros puellos dictitarent. Extat et Augusti epistula, ante paucos quam obiret menses ad Agrippinam neptem ita scripta de Gaio hoc--neque enim quisquam iam alius infans nomine pari tunc supererat--: "puerum Gaium XV. Kal. Iun. si dii uolent, ut ducerent Talarius et Asillius, heri cum iis constitui. mitto praeterea cum eo ex seruis meis medicum, quem scripsi Germanico si uellet ut retineret. Ualebis, mea Agrippina, et dabis operam ut ualens peruenias ad Germanicum tuum." Abunde parere arbitror non potuisse ibi nasci Gaium, quo prope bimulus demum perductus ab urbe sit. Uersiculorum quoque fidem eadem haec eleuant et eo facilius, quod ii sine auctore sunt. Sequenda est igitur, quae sola [auctor] restat et publici instrumenti auctoritas, praesertim cum Gaius Antium omnibus semper locis atque secessibus praelatum non aliter quam natale solum dilexerit tradaturque etiam sedem ac domicilium imperii taedio urbis transferre eo destinasse.
 
traduzione
 
8 C. Cesare nacque il giorno prima delle calende di settembre, quando erano consoli suo padre e C. Fonteio Capitone. Il luogo della nascita ? incerto per la discordanza delle fonti. Cn. Lentulo Getulico dice che ? nato a Tivoli, Plinio Secondo lo dice nativo di Treviri, nel villaggio di Ambitarvio, oltre Coblenza, e aggiunge anche, a titolo di prova, che si mostra in quel luogo un altare con l'iscrizione: ?In onore del parto di Agrippina?. Questi versi, che correvano pi? tardi tra il pubblico, quando gi? era imperatore, indicano che fu messo al mondo nei quartieri invernali delle legioni: ?Nato nell'accampamento, allevato tra le truppe di suo padre, gi? era destinato all'Impero.? A me risulta, dagli atti ufficiali, che ? nato ad Anzio. Getulico fu confutato da Plinio che lo accusa di aver mentito per adulazione, allo scopo di aggiungere ancora qualcosa all'elogio di un principe giovane e assetato di gloria, facendolo nascere in una citt? consacrata ad Ercole, e di aver perseverato ancor pi? spudoratamente nella menzogna perch? un anno prima era nato a Tivoli un altro figlio di Germanico, anche lui di nome C. Cesare, del quale gi? abbiamo ricordato la grazia infantile e la morte prematura. Plinio, per? ha contro di s? le date, giacch? tutti gli storici di Augusto sono concordi nel dire che Germanico fu mandato in Gallia allo scadere del suo consolato, dopo la nascita di Gaio. Quanto all'iscrizione sull'altare, essa non porta nessun valido argomento alla tesi di Plinio, perch? Agrippina mise al mondo due figlie in quel paese e il nome di ?puerperio? si applica a tutti i parti, senza nessuna distinzione di sesso, perch? gli antichi chiamavano indifferentemente ?puerae? le fanciulle e ?puelli? i fanciulli. Abbiamo anche una lettera di Augusto, scritta qualche mese prima della morte e indirizzata a sua nipote Agrippina, nella quale si parla appunto di Gaio, e non poteva essere che il futuro imperatore, dal momento che a quella data non vi era nessun altro fanciullo di quel nome: ?Quindici giorni prima delle calende di giugno, se gli dei vorranno, Talario e Asilio condurranno il piccolo Gaio: io mi sono accordato con loro ieri. Insieme con lui mando anche un medico della mia casa e ho scritto a Germanico di trattenerlo pure, se vuole. Cerca di star bene, mia cara Agrippina, e di arrivare dal tuo Germanico in buona salute.? Penso risulti chiaramente che Gaio non poteva essere nato in Germania, dal momento che, all'et? di circa due anni, vi fu condotto da Roma. Tali argomenti tolgono ogni credibilit? anche ai versi citati, tanto pi? che essi sono anonimi. Ci si deve dunque attenere alla testimonianza che sola conserva la sua autorit? e proviene da un documento ufficiale, soprattutto se si considera che Anzio fu sempre il luogo e il ritiro preferito fra tutti da Gaio che lo am? non diversamente dal suolo natio. Si dice anche che, disgustato di Roma, avesse avuto intenzione di trasferirvi il centro e la sede dell'Impero.
 

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