[13] Sic imperium adeptus, p(opulum) R(omanum), uel dicam hominum genus, uoti compotem fecit, exoptatissimus princeps maximae parti prouincialium ac militum, quod infantem plerique cognouerant, sed et uniuersae plebi urbanae ob memoriam Germanici patris miserationemque prope afflictae domus. Itaque ut a Miseno mouit quamuis lugentis habitu et funus Tiberi prosequens, tamen inter altaria et uictimas ardentisque taedas densissimo et laetissimo obuiorum agmine incessit, super fausta nomina "sidus" et "pullum" et "pupum" et "alumnum" appellantium.
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13 Divenuto cos? padrone dell'Impero, egli appag? i voti del popolo romano, o, per meglio dire, dell'intera umanit?, perch? era il principe sognato dalla maggior parte dei provinciali e dei soldati, dei quali molti lo avevano conosciuto fanciullo, ma anche da tutta la plebe di Roma che conservava il ricordo di suo padre Germanico e provava un senso di piet? per questa famiglia quasi annichilita. E cos?, quando si mosse da Miseno, quantunque, vestito a lutto, stesse seguendo il funerale di Tiberio, tuttavia procedette tra gli altari, le vittime e le fiaccole accese, mentre una folla compatta e particolarmente festosa, senza accontentarsi dei nomi di felice presagio, lo chiamava ancora ?sua stella, suo piccino, suo pupo, suo bambino?.
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