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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Svetonio
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Vita dei Cesari IV (Caligola),16
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originale
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[16] Spintrias monstrosarum libidinum aegre ne profundo mergeret exoratus, urbe submouit. Titi Labieni, Cordi Cremuti, Cassi Seueri scripta senatus consultis abolita requiri et esse in manibus lectitarique permisit, quando maxime sua interesset ut facta quaeque posteris tradantur. rationes imperii ab Augusto proponi solitas sed a Tiberio intermissas publicauit magistratibus liberam iuris dictionem et sine sui appellatione concessit. Equites R. seuere curioseque nec sine moderatione recognouit, palam adempto equo quibus aut probri aliquid aut ignominiae inesset, eorum qui minore culpa tenerentur nominibus modo in recitatione praeteritis ut leuior labor iudicantibus foret, ad quattuor prioris quintam decuriam addidit. temptauit et comitiorum more reuocato suffragia populo reddere. Legata ex testamento Tiberi quamquam abolito, sed et Iuliae Augustae, quod Tiberius suppresserat, cum fide ac sine calumnia repraesentata persoluit. Ducentesimam auctionum Italiae remisit; multis incendiorum damna suppleuit; ac si quibus regna restituit, adiecit et fructum omnem uectigaliorum et reditum medii temporis, ut Antiocho Commageno sestertium milies confiscatum. Quoque magis nullius non boni exempli fautor uideretur, mulieri libertinae octingenta donauit, quod excruciata grauissimis tormentis de scelere patroni reticuisset. Quas ob res inter reliquos honores decretus est ei clipeus aureus, quem quotannis certo die collegia sacerdotum in Capitolium ferrent, senatu prosequente nobilibusque pueris ac puellis carmine modulato laudes uirtutum eius canentibus. Decretum autem ut dies, quo cepisset imperium, Parilia uocaretur, uelut argumentum rursus conditae urbis.
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traduzione
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16 Per quanto riguarda i pervertiti sessuali, consentendo a fatica a non gettarli in fondo al mare, li allontan? da Roma. Permise di ricercare gli scritti di Tito Labieno, di Cremuzio Cordo e di Cassio Severo, che un decreto del Senato aveva ordinato di distruggere, poi autorizz? la loro diffusione e la loro lettura, perch? ci teneva molto che i posteri fossero informati di tutto. Riprese la pubblicazione delle statistiche imperiali, che avveniva regolarmente con Augusto, ma era stata interrotta con Tiberio. Concesse ai magistrati il diritto di giudicare inappellabilmente e senza ricorso all'imperatore. Pass? in rassegna i cavalieri romani con rigore inquisitorio, ma non senza una certa moderazione, perch? coloro che si erano coperti di obbrobrio e di infamia furono privati del loro cavallo pubblicamente, mentre si limit? a chiamare per appello i nomi di quelli che si erano macchiati di colpe minori. Per alleggerire il lavoro dei giudici, alle quattro gi? esistenti, aggiunse una quinta decuria. Si prov? anche, restaurando l'antica usanza dei comizi, di restituire al popolo il diritto di voto. Fece pagare in contanti, con lealt? e senza cavilli legali, i lasciti testamentari di Tiberio, bench? il suo testamento fosse stato annullato, e provvide anche al pagamento dei lasciti di Giulia Augusta, il cui testamento era stato eliminato da Tiberio. Esent? l'Italia dall'imposta del duecentesimo sulle vendite all'incanto; risarc? molte persone danneggiate dagli incendi; quando rimise alcuni re sui loro troni, restitu? anche gli interessi che le loro imposte e il loro patrimonio personale avevano fruttato nel tempo intermedio: ad Antioco, per esempio, re di Cammagene, vers? cento milioni di sesterzi che erano stati confiscati. Per dimostrare pi? concretamente che incoraggiava sempre la virt?, don? ottocentomila sesterzi ad una schiava affrancata che, nonostante le pi? crudeli torture, si rifiut? di rivelare i crimini del suo padrone. In riconoscenza per questi atti, gli si decret?, tra gli altri onori, uno scudo d'oro che, tutti gli anni, ad una data stabilita, i collegi dei sacerdoti dovevano portare in Campidoglio, seguiti dal Senato e dai giovani nobili dei due sessi, cantando in coro le lodi delle sue virt?. Si decise inoltre che il giorno in cui aveva preso il potere fosse chiamato ?Parilia?, come se si trattasse di una nuova fondazione della citt
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