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autore
brano
 
Svetonio
Vita dei Cesari IV (Caligola),23
 
originale
 
[23] Agrippae se nepotem neque credi neque dici ob ignobilitatem eius uolebat suscensebatque, si qui uel oratione uel carmine imaginibus eum Caesarum insererent. Praedicabat autem matrem suam ex incesto, quod Augustus cum Iulia filia admisisset, procreatam; ac non contentus hac Augusti insectatione Actiacas Si[n]culasque uictorias, ut funestas p. R. et calamitosas, uetuit sollemnibus feriis celebrari. Liuiam Augustam proauiam "Vlixem stolatum" identidem appellans, etiam ignobilitatis quadam ad senatum epistula arguere ausus est quasi materno auo decurione Fundano ortam, cum publicis monumentis certum sit, Aufidium Lurconem Romae honoribus functum. Auiae Antoniae secretum petenti denegauit, nisi ut interueniret Macro praefectus, ac per istius modi indignitates et taedia causa extitit mortis, dato tamen, ut quidam putant, et ueneno; nec defunctae ullum honorem habuit prospexitque e triclinio ardentem rogum. Fratrem Tiberium inopinantem repente immisso tribuno militum interemit Silanum item socerum ad necem secandasque nouacula fauces compulit, causatus in utroque, quod hic ingressum se turbatius mare non esset secutus ac spe occupandi urbem, si quid sibi per tempestates accideret, remansisset, ille antidotum obol[e]uisset, quasi ad praecauenda uenena sua sumptum, cum et Silanus inpatientiam nauseae uitasset et molestiam nauigandi, et Tiberius propter assiduam et ingrauescentem tussim medicamento usus esset. Nam Claudium patruum non nisi in ludibrium reseruauit.
 
traduzione
 
23 Non permetteva che lo si credesse e lo si dicesse nipote di Agrippa a causa dell'umilt? delle sue origini e si arrabbiava se qualcuno nelle opere in prosa o in versi lo citava tra gli antenati dei Cesari. Proclamava invece che sua madre era nata da un incesto di Augusto con sua figlia Giulia. Non contento di infangare in questo modo la memoria di Augusto, con il pretesto che le vittorie di Azio e di Sicilia erano state disastrose e funeste per il popolo romano, viet? di celebrarle con le feste tradizionali. Quanto a Livia Augusta, sua bisavola, la chiamava spesso ?un Ulisse in gonnella? e os? perfino rimproverarle, in una lettera al Senato, la bassezza delle sue origini, sostenendo che aveva avuto per nonno materno un decurione di Fondi, quantunque sia accertato da documenti ufficiali che Aufidio Lurco abbia esercitato magistrature a Roma. Quando sua nonna Antonia gli chiese un'udienza privata, non volle riceverla che in presenza del prefetto Macrone, e fu proprio per affronti e insulti di questo genere che egli provoc? la sua morte; alcuni poi ritengono che l'abbia affrettata con il veleno. Quando mor? non le accord? nessun onore e, standosene a tavola, contempl? da lontano le fiamme del suo rogo. Suo cugino Tiberio fu ucciso all'improvviso da un tribuno militare, che gli aveva inviato tutto ad un tratto. Obblig? ad uccidersi anche suo suocero Silano, tagliandosi la gola con un rasoio: gli rimproverava di non averlo accompagnato un giorno che si imbarcava quando il mare era in tempesta e di essere rimasto a Roma nella speranza di diventarne padrone. A Tiberio non perdon? di aver scoperto dal suo alito che aveva ingerito un antidoto come se volesse premunirsi contro i suoi veleni. In realt? Silano aveva voluto evitare il mal di mare e le fatiche della navigazione e Tiberio aveva preso una medicina per curarsi una tosse ostinata che si aggravava. Quanto allo zio paterno Claudio se ne ricordava solo per farsene beffe.
 

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