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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Svetonio
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Vita dei Cesari IV (Caligola),28
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originale
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[28] Reuocatum quendam a uetere exilio sciscitatus, quidnam ibi facere consuesset, respondente eo per adulationem: "deos semper oraui ut, quod euenit, periret Tiberius et tu imperares," opinans sibi quoque exules suos mortem imprecari, misit circum insulas, qui uniuersos contrucidarent. Cum discerpi senatorem concupisset, subornauit qui ingredientem curiam repente hostem publicum appellantes inuaderent, graphisque confossum lacerandum ceteris traderent; nec ante satiatus est quam membra et artus et uiscera hominis tracta per uicos atque ante se congesta uidisset.
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traduzione
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28 Chiese ad un esiliato di un tempo, che lui stesso aveva richiamato in patria, che cosa fosse solito fare durante l'esilio e quello, con l'intenzione di adularlo, rispose: ?Ho sempre pregato gli dei di ci? che ? poi accaduto: far morire Tiberio e dare a te l'Impero.? Pens? allora che gli esiliati da lui pregassero per la sua morte e mand? esecutori nelle isole per ucciderli tutti. Desiderando fare a pezzi un senatore aizz? alcuni suoi colleghi che, tutto ad un tratto, quando lo videro entrare in curia, lo aggredirono come se fosse un nemico pubblico, lo trafissero con i loro stili e lo lasciarono agli altri perch? venisse fatto a brani. Caligola fu sazio solo quando vide le sue membra e le sue interiora trascinate per la strada e gettate davanti a lui.
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