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autore
brano
 
Svetonio
Vita dei Cesari IV (Caligola),50
 
originale
 
[50] Statura fuit eminenti, colore expallido, corpore enormi, gracilitate maxima ceruicis et crurum, oculis et temporibus concauis, fronte lata et torua, capillo raro at circa uerticem nullo, hirsutus cetera. Quare transeunte eo prospicere ex superiore parte aut omnino quacumque de causa capram nominare, criminosum et exitiale habebatur. Uultum uero natura horridum ac taetrum etiam ex industria efferabat componens ad speculum in omnem terrorem ac formidinem. Valitudo ei neque corporis neque animi constitit. Puer comitiali morbo uexatus, in adulescentia ita patiens laborum erat, ut tamen nonnumquam subita defectione ingredi, stare, colligere semet ac sufferre uix posset. mentis ualitudinem et ipse senserat ac subinde de secessu deque purgando cerebro cogitauit. Creditur potionatus a Caesonia uxore amatorio quidem medicamento, sed quod in furorem uerterit. Incitabatur insomnio maxime; neque enim plus quam tribus nocturnis horis quiescebat ac ne iis quidem placida quiete, sed pauida miris rerum imaginibus, ut qui inter ceteras pelagi quondam speciem conloquentem secum uidere uisus sit. Ideoque magna parte noctis uigiliae cubandique taedio nunc toro residens, nunc per longissimas porticus uagus inuocare identidem atque expectare lucem consuerat.
 
traduzione
 
50 Caligola aveva la statura alta, il colore livido, il corpo mal proporzionato, il collo e le gambe estremamente gracili, gli occhi infossati e le tempie scavate, la fronte larga e torva, i capelli radi e mancanti alla sommit? della testa, il resto del corpo villoso. Per queste ragioni, quando passava, era un delitto, punibile con la morte, guardarlo da lontano o dall'alto o semplicemente pronunciare, per un motivo qualsiasi, la parola capre. Quanto al volto, per natura orribile e ripugnante, si sforzava di renderlo ancora pi? brutto studiando davanti allo specchio tutti gli atteggiamenti della fisionomia capaci di ispirare terrore e paura. La sua salute non fu ben equilibrata n? fisicamente n? psichicamente. Soggetto ad attacchi di epilessia durante la sua infanzia, divenuto adolescente, era abbastanza resistente alle fatiche, ma qualche volta, colto da un'improvvisa debolezza, poteva a mala pena camminare, stare in piedi, riprendersi e sostenersi. Lui stesso si era accorto del suo disordine mentale e pi? di una volta progett? di ritirarsi per snebbiarsi il cervello. Si crede che sua moglie Cesonia gli fece bere un filtro d'amore, ma che ci? lo rese pazzo. Soffriva soprattutto di insonnia e non riusciva a dormire pi? di tre ore per notte e nemmeno in tranquillit?, perch? era turbato da visioni strane. Una volta, tra le altre, gli sembr? di trovarsi a colloquio con lo spettro del mare. Cos?, generalmente, per buona parte della notte, stanco di vegliare o di stare sdraiato, ora si metteva seduto sul suo letto, ora vagava per gli immensi portici, attendendo e invocando il giorno.
 

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