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brano
 
Svetonio
Vita dei Cesari VI (Nerone),7
 
originale
 
VII. Tener adhuc necdum matura pueritia circensibus ludis Troiam constantissime favorabiliterque lusit. Undecimo aetatis anno a Claudio adoptatus est Annaeoque Senecae iam tunc senatori in disciplinam traditus. Ferunt Senecam proxima nocte visum sibi per quietem C. Caesari praecipere, et fidem somnio Nero brevi fecit prodita immanitate naturae quibus primum potuit experimentis. Namque Britannicum fratrem, quod se post adoptionem Ahenobarbum ex consuetudine salutasset, ut subditivum apud patrem arguere conatus est. Amitam autem Lepidam ream testimoni coram afflixit gratificans matri, a qua rea premebatur. Deductus in Forum tiro populo congiarium, militi donativum proposuit indictaque decursione praetorianis scutum sua manu praetulit; exin patri gratias in senatu egit. Apud eundem consulem pro Bononiensibus Latine, pro Rhodiis atque Iliensibus Graece verba fecit. Auspicatus est et iuris dictionem praefectus urbi sacro Latinarum, celeberrimis patronis non tralaticias, ut assolet, et brevis, sed maximas plurimasque postulationes certatim ingerentibus, quamvis interdictum a Claudio esset. Nec multo post duxit uxorem Octaviam ediditque pro Claudi salute circenses et venationem.
 
traduzione
 
7 Ancora in tenera et?, nel pieno dell'infanzia, prese parte ai giochi troiani, durante le rappresentazioni del circo con molta costanza e con successo. Durante il suo undicesimo anno di et? fu adottato da Claudio ed ebbe come maestro Anneo Seneca, allora gi? senatore. Pare che la notte successiva Seneca sognasse di avere come discepolo C. Cesare, e Nerone fece credere a quel sogno per poco tempo, in quanto non appena pot?, diede vari saggi della barbarie della sua natura. Infatti poich? suo fratello Britannico lo aveva salutato, come d'abitudine, con il nome di Enobarbo dopo la sua adozione, Nerone tent? di presentarlo agli occhi di Claudio come un figlio supposto. Quando poi sua zia Lepida fu messa in stato di accusa, port? contro di lei una testimonianza pesante per far piacere a sua madre che la voleva ad ogni costo colpevole. Portato in foro come esordiente, offr? doni in natura al popolo, gratifiche ai soldati e, fatta fare un'evoluzione ai pretoriani, present? loro lo scudo con le sue stesse mani; in seguito ringrazi? suo padre in Senato. Davanti a Claudio, allora console, parl? in latino a favore degli abitanti di Bologna e in greco per quelli di Rodi e di Ilio. Amministr? anche la giustizia per la prima volta come prefetto di Roma durante le feste latine e i pi? famosi avvocati andarono a gara nel portare al suo tribunale non gi?, come d'uso, gli affari correnti e di rapido disbrigo, ma le cause pi? importanti, sebbene Claudio lo avesse proibito. Poco tempo dopo spos? Ottavia e organizz? giochi di circo e una caccia per la salvezza di Claudio.
 

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