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Progetto
Ovidio - database
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Svetonio
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Vita dei Cesari VI (Nerone),53
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originale
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LIII. Maxime autem popularitate efferebatur, omnium aemulus, qui quoquo modo animum vulgi moverent. Exiit opinio post scaenicas coronas proximo lustro descensurum eum ad Olympia inter athletas; nam et luctabatur assidue nec aliter certamina gymnica tota Graecia spectaverat quam brabeutarum more in stadio humi assidens ac, si qua paria longius recessissent, in medium rnanibus suis protrahens. Destinaverat etiam, quia Apollinern cantu, Solem aurigando aequiperare existimaretur, imitari et Herculis facta; praeparatumque leonem aiunt, quem vel clava vel brachiorum nexibus in amphitheatri harena spectante populo nudus elideret.
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traduzione
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53 Ma aveva soprattutto la passione per la popolarit? e pretendeva di rivaleggiare con tutti coloro che, per un motivo qualsiasi, godevano del favore della folla. Dopo i suoi successi in teatro si sparse la voce che, al prossimo lustro, sarebbe disceso nell'arena, in mezzo agli atleti durante i giochi olimpici; in realt? si esercitava regolarmente nella lotta e in tutta la Grecia non aveva mai assistito ai concorsi ginnici senza starsene seduto a terra nello stadio, alla maniera degli arbitri, riportando qualche volta con le sue stesse mani in mezzo al campo le coppie che si erano spostate un po' troppo. Quando si accorse che lo mettevano alla pari con Apollo nel canto e del Sole nella guida dei carri, aveva perfino deciso di imitare le fatiche di Ercole; dicono che aveva fatto preparare un leone che egli, presentandosi tutto nudo nell'arena dell'anfiteatro, avrebbe dovuto uccidere o a colpi di clava o a forza di braccia.
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