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brano
 
Svetonio
Vita dei Cesari VII (Galba),3
 
originale
 
III. Imagines et elogia universi generis exsequi longum est: familiae breviter attingam. Qui prius Sulpiciorum cognomen Galbae tulit, cur aut unde traxerit, ambigitur. Quidam putant, quod oppidum Hispaniae frustra diu oppugnatum inlitis demum galbano facibus succenderit; alii; quod in diuturna valitudine galbeo, id est remediis lana involutis, assidue uteretur: nonnulli, quod praepinguis fuerit visus, quem galbam Galli vocent; vel contra, quod tam exilis, quam sunt animalia quae in aesculis nascuntur appellanturque galbae. Familiam illustravit Seruius Galba consularis, temporum suorum et eloquentissimus, quem tradunt Hispaniam ex praetura optinentem, triginta Lusitanorum milibus perfidia trucidatis, Viriatini belli causam exstitisse. Eius nepos ob repulsa consulatus infensus Iulio Caesari, cuius legatus in Gallia fuerat, conspiravit cum Cassio et Bruto, propter quod Pedia lege damnatus est. Ab hoc sunt imperatoris Galbae avus ac pater: avus clarior studiis quam dignitate (non enim egressus praeturae gradum) multiplicem nec incuriosam historiam edidit; pater consulatu functus, quamquam brevi corpore, atque etiam gibber, modicaeque in dicendo facultatis, causas industrie actitavit. Vxores habuit Mummiam Achaiam, neptem Catuli proneptemque L. Mummi, qui Corinthum excidit; item Liviam Ocellinam ditem admodum et pulchram, a qua tamen nobilitatis causa appetitus ultro existimatur, et aliquando enixius post quam subinde instantis vitium corporis secreto posita veste detexit, ne quasi ignaram fallere videretur. Ex Achaica liberos Gaium et Servium procreavit, quorum maior Gaius attritis facultatibus urbe cessit, prohibitusque a Tiberio sortiri anno suo proconsulatum voluntaria morte obiit.
 
traduzione
 
3 Sarebbe troppo lungo elencare i gradi di nobilt? e i titoli di gloria di tutta questa stirpe, e allora far? cenno brevemente a quelli della sua famiglia. Non si sa con precisione per quale motivo il soprannome di Galba fu dato al primo dei Sulpici che lo port?, n? da dove gli venne. Secondo alcuni ci? avvenne perch? un Sulpicio, dopo aver a lungo assediato senza successo una citt? fortificata della Spagna, alla fine la incendi? con alcune torce imbevute di galbano; secondo altri perch?, nel corso di una lunga malattia, fece uso regolare del ?galbeo?, vale a dire di una benda spalmata di medicamenti; altri ancora spiegano il soprannome dicendo che era molto grasso, cosa che in lingua gallica si traduce ?galba?, o che al contrario era magro come gli insetti che nascono nelle querce e che vengono chiamati ?galbae?. La famiglia fu illustrata dall'ex console Servio Galba, il pi? grande oratore del suo tempo che, governando la Spagna dopo aver rivestito la carica di pretore, dicono abbia provocato la guerra di Viriato, perch? fece trucidare a tradimento trentamila Lusitani. Suo nipote, poich? fu bocciata la sua candidatura al consolato, divenne nemico di Giulio Cesare, del quale era stato luogotenente in Gallia, e cospir? contro di lui con Cassio e Bruto, e per questo fatto venne condannato in forza della legge Pedia. Da costui nacquero il nonno e il padre dell'imperatore Galba; suo nonno, pi? famoso per la sua cultura che per le sue magistrature (non and? infatti oltre la carica di pretore), pubblic? una storia molto vasta e piuttosto interessante. Suo padre, dopo essere stato console, svolse un'intensa attivit? come avvocato, bench? fosse di piccola statura, perfino gobbo e di mediocre talento oratorio. Spos? Mummia Acaia, nipote di Catulo e pronipote di L. Mummio, il distruttore di Corinto; poi si un? in matrimonio con Livia Ocellina che, sebbene molto ricca e molto bella, gli avrebbe fatto lei stessa la dichiarazione, a quanto dicono, a causa della nobilt? di lui e ancor pi? volle sposarlo quando, davanti alle sue insistenti richieste, egli si denud? per mostrargli la sua deformit?, perch? non sembrasse abusare della sua ignoranza. Acaia gli diede due figli, Gaio e Servio; il maggiore, Gaio, lasci? Roma dopo aver dilapidato il proprio patrimonio e si diede la morte perch? Tiberio gli proib? di partecipare, quando fu il suo turno, al sorteggio dei proconsolati.
 

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