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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Svetonio
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Vita dei Cesari VIII (Vespasiano),16
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originale
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XVI. Sola est, in qua merito culpetur, pecuniae cupiditas. Non enim contentus omissa sub Galba vectigalia revocasse, novas et gravia addidisse, auxisse, tributa provinciis, nonnullis et duplicasse, negotiationem quoque vel privato pudendas propalam exercuit, coemendo quaedam, tantum ut pluris postea distraheret. Ne candidatis quidem honores, reisve tam innoxiis quam nocentibus absolutione venditare cunctatus est. Creditur etiam procuratorum rapacissimus quemque ad ampliora officia ex industria solitus promovere, quo locupletiores mox condemnaret; quibus quidem vulgo pro spongiis dicebatur uti, quod quasi et siccos madefaceret et exprimeret umentis.
Quidam natura cupidissimum tradunt, idque exprobratum ei a sene bubulco, qui negata sibi gratuita libertate, quam imperium adeptum suppliciter orabat, proclamaverit vulpem pilum mutare, non mores. Sunt contra qui opinentur ad manubias et rapinas necessitate compulsum summa aerarii fiscique inopia; de qua testificatus sit initio statim principatus, professus quadringenties milies opus esse, ut res p. stare posset. Quod et veri similius videtur, quando et male partis optime usus est.
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traduzione
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16 Il solo difetto che gli si pu? rimproverare con ragione ? l'avidit? del denaro. Infatti non contento di aver reclamato le imposte che non erano state pagate sotto Galba, di averne aggiunte di nuove e assai gravose, di aver aumentato, e talvolta raddoppiato, i tributi delle province, si diede anche apertamente a speculazioni disonorevoli perfino per un semplice cittadino, acquistando merci all'ingrosso, con il solo scopo di venderle in seguito, pi? care, al dettaglio. Non esit? neppure a vendere le magistrature ai candidati e le grazie agli accusati, tanto innocenti, quanto colpevoli. Si crede anche che, volutamente, innalzasse agli impieghi pi? importanti gli agenti del tesoro pi? rapaci, proprio per condannarli quando si fossero arricchiti; cos? si diceva che li utilizzava come le spugne, che si bagnano quando sono secche e che si spremono quando sono piene d'acqua. Alcuni sostengono che questa sua estrema avidit? faceva parte della sua natura e citano il rimprovero di un vecchio bovaro che, non potendo ottenere da lui, nonostante le suppliche, la libert? a titolo gratuito, dopo che aveva conquistato il potere, grid?: ?La volpe cambia il pelo, ma non il vizio.? Altri, al contrario, pensano che fu costretto al saccheggio e alla rapina a causa dell'estrema povert? del tesoro e del fisco, che egli segnal? fin dall'inizio del suo principato: ?Lo Stato, perch? possa sopravvivere, ha bisogno di quaranta miliardi di sesterzi.? Questa seconda opinione ? resa ancora pi? verosimile dal fatto che fece buon uso di ci? che aveva male acquisito.
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