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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Svetonio
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Vita dei Cesari VIII (Tito),7
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originale
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VII. Praeter saevitiam suspecta in eo etiam luxuria erat, quod ad mediam noctem comissationem cum profusissimo quoque familiarum extenderet; nec minus libido, propter exoletorum et spadonum greges propterque insignem reginae Berenices amorem, cum etiam nuptias pollicitus ferebatur; suspecta rapacitas, quod constabat in cognitionibus patris nundinari praemiarique solitum; deinque propalam alium Neronem et opinabantur et praedicabant. At illi ea fama pro bono cessit conversaque est in maximas laudes, neque vitio ullo reperto et contra virtutibus summis.
Convivia instituit iucunda magis quam profusa. Amicos elegit, quibus etiam post eum principes ut et sibi et rei p. necessariis adquieverunt praecipueque sunt usi. Berenicen statim ab urbe dimisit, invitus, invitam. Quosdam e gratissimis delicatorum, quamquam tam artifices saltationis, ut mox scaenam tenuerint, non modo fovere prolixius, sed spectare omnino in publico coetu supersedit. Nulli civium quicquam ademit; abstinuit alieno, ut si qui umquam, ac ne concessas quidem ac solitas conlationes recepit. Et tamen nemine ante se munificentia minor, amphitheatro dedicato thermisque iuxta celeriter exstructis, munus edidit apparatissimum largissimusque; dedit et navale proelium in veteri naumachia, ibidem et gladiatores atque uno die quinque milia omne genus ferarum.
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traduzione
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7 Oltre alla sua crudelt?, si temeva anche la sua intemperanza perch?, con i pi? prodighi dei suoi amici, si dava a orge che duravano fino alla mezzanotte; e non meno si temeva il suo libertinaggio, a causa del gruppo di amanti maschi e di eunuchi e della sua famosa passione per la regina Berenice, alla quale dicono che aveva anche promesso di sposarla; si paventava anche la sua rapacit?, perch? si sapeva che aveva l'abitudine di vendere la giustizia e di trarre profitti dagli affari giudiziari di suo padre; infine tutti lo consideravano e lo dicevano apertamente un altro Nerone. Ma questa cattiva reputazione torn? a suo vantaggio e lasci? il posto ai pi? grandi elogi quando non si scopr? in lui nessun vizio e, al contrario, si ritrovarono le pi? rare virt?. Organizz? banchetti pi? gradevoli che dispendiosi. Seppe scegliere amici tali che anche i suoi successori accordarono loro ogni fiducia e ogni favore, giudicando che erano indispensabili tanto a loro quanto al bene dello Stato. Quanto a Berenice la rimand? subito lontano da Roma, bench? tutti e due ne fossero malcontenti. Alcuni dei suoi pi? cari favoriti, quantunque fossero cos? abili danzatori da divenire pi? tardi padroni della scena, non ebbero pi? le sue elargizioni ed egli stesso si proib? rigorosamente di andarli a vedere in uno spettacolo pubblico. Non tolse pi? niente a nessun cittadino, rispett? pi? di chiunque altro i beni altrui e non accett? nemmeno le sottoscrizioni ormai avallate dalla tradizione. E pertanto in munificenza non fu inferiore a nessuno dei suoi predecessori, giacch? dopo aver inaugurato un anfiteatro, al quale aggiunse alcune terme costruite rapidamente, vi celebr? con il pi? grande apparato un magnifico spettacolo; diede anche un combattimento navale nell'antica naumachia, dove fece anche comparire alcuni gladiatori e, in una sola giornata cinquemila bestie feroci di ogni genere.
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