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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Agricola,12
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originale
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[12] In pedite robur; quaedam nationes et curru proeliantur. Honestior auriga, clientes propugnant. Olim regibus parebant, nunc per principes factionibus et studiis trahuntur. Nec aliud adversus validissimas gentis pro nobis utilius quam quod in commune non consulunt. Rarus duabus tribusve civitatibus ad propulsandum commune periculum conventus: ita singuli pugnant, universi vincuntur. Caelum crebris imbribus ac nebulis foedum; asperitas frigorum abest. Dierum spatia ultra nostri orbis mensuram; nox clara et extrema Britanniae parte brevis, ut finem atque initium lucis exiguo discrimine internoscas. Quod si nubes non officiant, aspici per noctem solis fulgorem, nec occidere et exurgere, sed transire adfirmant. Scilicet extrema et plana terrarum humili umbra non erigunt tenebras, infraque caelum et sidera nox cadit. Solum praeter oleam vitemque et cetera calidioribus terris oriri sueta patiens frugum pecudumque fecundum: tarde mitescunt, cito proveniunt; eademque utriusque rei causa, multus umor terrarum caelique. Fert Britannia aurum et argentum et alia metalla, pretium victoriae. Gignit et Oceanus margarita, sed subfusca ac liventia. Quidam artem abesse legentibus arbitrantur; nam in rubro mari viva ac spirantia saxis avelli, in Britannia, prout expulsa sint, colligi: ego facilius crediderim naturam margaritis deesse quam nobis avaritiam.
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traduzione
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12. La loro forza sta nella fanteria; alcune trib? combattono anche coi carri: il pi? nobile ? l'auriga, i suoi clienti combattono per lui. In passato obbedivano ai re, ora invece sono divisi fra vari capi da passioni di parte: e per noi, contro popoli molto forti, non c'? maggior vantaggio della loro incapacit? di prendere decisioni in comune. ? raro che due o tre trib? si uniscano per fronteggiare un pericolo comune: cos? ciascuna combatte da sola e tutte sono vinte. Il clima ? inclemente per le piogge frequenti e le nebbie; non ci sono per? freddi rigidi. La lunghezza del giorno ? maggiore che nelle nostre terre; la notte ? chiara e, nella parte estrema della Britannia, cos? corta che ? facile confondere, per il breve intervallo, la fine con l'inizio del giorno. Se il cielo non ? offuscato da nubi, si pu?, dicono, vedere in piena notte splendere il sole, che non tramonta e non sorge, ma semplicemente passa all'orizzonte. La ragione ? evidente: quelle parti estreme e appiattite della terra, proiettando un'ombra bassa, non fanno alzare molto le tenebre e quindi la notte resta al disotto della volta celeste e delle stelle. Il suolo, se si fa eccezione per l'olivo, la vite e gli altri frutti tipici dei climi pi? caldi, ? coltivabile a grano e produce molti frutti: maturano tardi, ma germogliano presto, per lo stesso motivo, cio? che la terra e l'aria sono impregnate di umidit?. La Britannia d? oro, argento e altri metalli, premio della vittoria. Anche l'Oceano produce perle, ma d'un colore scuro, livido. Alcuni pensano che ci? dipenda dalla mancanza di abilit? dei pescatori, perch?, mentre nel Golfo Persico le ostriche vengono staccate dagli scogli ancora vive e palpitanti, in Britannia si raccolgono solo se gettate a riva dal mare. Ma io propendo a credere a un difetto nella bellezza naturale delle perle, pi? che a una assenza di avidit? da parte nostra.
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