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Tacito
De oratoria,14
 
originale
 
[14] Vixdum finierat Maternus, concitatus et velut instinctus, cum Vipstanus Messalla cubiculum eius ingressus est, suspicatusque ex ipsa intentione singulorum altiorem inter eos esse sermonem, "num parum tempestivus" inquit "interveni secretum consilium et causae alicuius meditationem tractantibus?" "Minime, minime" inquit Secundus, "atque adeo vellem maturius intervenisses; delectasset enim te et Apri nostri accuratissimus sermo, cum Maternum ut omne ingenium ac studium suum ad causas agendas converteret exhortatus est, et Materni pro carminibus suis laeta, utque poetas defendi decebat, audentior et poetarum quam oratorum similior oratio." "Me vero" inquit "[et] sermo iste infinita voluptate adfecisset, atque id ipsum delectat, quod vos, viri optimi et temporum nostrorum oratores, non forensibus tantum negotiis et declamatorio studio ingenia vestra exercetis, sed eius modi etiam disputationes adsumitis, quae et ingenium alunt et eruditionis ac litterarum iucundissimum oblectamentum cum vobis, qui ista disputatis, adferunt, tum etiam iis, ad quorum auris pervenerint. Itaque hercule non minus probari video in te, Secunde, quod Iuli Africani vitam componendo spem hominibus fecisti plurium eius modi librorum, quam in Apro, quod nondum ab scholasticis controversiis recessit et otium suum mavult novorum rhetorum more quam veterum oratorum consumere."
 
traduzione
 
14. Materno aveva appena finito con tono appassionato e come ispirato, quando entr? nella stanza Vipstano Messalla; e, intuendo dall'attenzione tesa di ciascuno che il discorso tra loro era di particolare importanza, disse: ?Sono capitato in un momento poco adatto, mentre tenete una riunione segreta in preparazione di qualche causa?? ?Niente affatto,? disse Secondo, ?anzi vorrei che tu fossi capitato prima, perch? ti avrebbero deliziato da una parte il discorso cos? ben elaborato del nostro Apro, quando ha invitato Materno a rivolgere tutto il suo talento e il suo impegno professionale a trattare delle cause, e dall'altra parte l'intervento di Materno, in difesa della sua poesia, che, pur splendido e davvero appropriato per uno che scendeva in difesa dei poeti, era alquanto ardito e pi? simile allo stile dei poeti che degli oratori.? ?Sicuramente questo discorso mi avrebbe procurato un infinito piacere; e mi d? gioia il fatto che voi persone eminenti e oratori di primo piano della nostra epoca, non applichiate il vostro ingegno solo in questioni forensi e nell'esercizio della declamazione, ma vi facciate anche carico di discussioni del genere, che nutrono lo spirito e procurano, sia a voi che prendete parte al dibattito, sia a quelli alla cui orecchie giunge, il delizioso conforto della cultura letteraria. Dunque vedo che ti si loda, o Secondo, per aver suscitato nella gente, componendo la biografia di Giulio Africano, la speranza di un maggior numero di libri di tal genere; mentre ad Apro si addebita di non essersi ancora allontanato dalle controversie scolastiche e di voler consumare il suo tempo libero alla maniera dei nuovi retori invece che come gli oratori del passato.?
 

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