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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Storie II, 2
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originale
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[2] His ac talibus inter spem metumque iactatum spes vicit. fuerunt qui accensum desiderio Berenices reginae vertisse iter crederent; neque abhorrebat a Berenice iuvenilis animus, sed gerendis rebus nullum ex eo impedimentum. laetam voluptatibus adulescentiam egit, suo quam patris imperio moderatior. igitur oram Achaiae et Asiae ac laeva maris praevectus, Rhodum et Cyprum insulas, inde Syriam audentioribus spatiis petebat. atque illum cupido incessit adeundi visendique templum Paphiae Veneris, inclitum per indigenas advenasque. haud fuerit longum initia religionis, templi ritum, formam deae (neque enim alibi sic habetur) paucis disserere.
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traduzione
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2. In queste e analoghe considerazioni, rimase diviso, tra speranza e timore; vinse per? la speranza. Alcuni vollero spiegare il suo ritorno con una passione per la regina Berenice: certo il suo animo giovanile non era insensibile al fascino di Berenice, ma nessun intralcio venne da questo fatto alla sua azione. Seppe assaporare nella giovinezza i piaceri; pi? misurato quando fu lui stesso al potere che non quando obbediva agli ordini del padre. Bordeggiata dunque l'Acaia, l'Asia e il litorale alla sua sinistra, veleggi? verso Rodi e Cipro e poi, col rischio del mare aperto, verso la Siria. A Cipro lo prese il desiderio d'andare a visitare il tempio di Venere di Pafo, famoso tra indigeni e forestieri. Non sar? uno spreco di tempo spendere qualche parola sull'origine del culto, le cerimonie di quel tempio e la forma, assolutamente unica, in cui ? rappresentata la dea.
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