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Ovidio


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Tacito
Storie II, 6
 
originale
 
[6] Antequam Titus adventaret sacramentum Othonis acceperat uterque exercitus, praecipitibus, ut adsolet, nuntiis et tarda mole civilis belli, quod longa concordia quietus Oriens tunc primum parabat. namque olim validissima inter se civium arma in Italia Galliave viribus Occidentis coepta; et Pompeio, Cassio, Bruto, Antonio, quos omnis trans mare secutum est civile bellum, haud prosperi exitus fuerant; auditique saepius in Syria Iudaeaque Caesares quam inspecti. nulla seditio legionum, tantum adversus Parthos minae, vario eventu; et proximo civili bello turbatis aliis inconcussa ibi pax, dein fides erga Galbam. mox, ut Othonem ac Vitellium scelestis armis res Romanas raptum ire vulgatum est, ne penes ceteros imperii praemia, penes ipsos tantum servitii necessitas esset, fremere miles et viris suas circumspicere. septem legiones statim et cum ingentibus auxiliis Syria Iudaeaque; inde continua Aegyptus duaeque legiones, hinc Cappadocia Pontusque et quicquid castrorum Armeniis praetenditur. Asia et ceterae provinciae nec virorum inopes et pecunia opulentae. quantum insularum mari cingitur, et parando interim bello secundum tutumque ipsum mare.
 
traduzione
 
6. Prima dell'arrivo di Tito i due eserciti avevano prestato giuramento a Otone: le notizie sui fatti erano giunte, come sempre, fulminee, ma stentava ad avviarsi il complesso congegno della guerra civile, cui si apprestava allora per la prima volta l'Oriente, dopo anni di concordia. Per l'addietro infatti gli scontri risolutivi tra cittadini si erano verificati in Italia o in Gallia, interessando eserciti dell'Occidente. E una fine non bella era toccata a Pompeo, Cassio, Bruto e Antonio, che la guerra civile aveva inseguito oltre mare; e in Siria e in Giudea i Cesari erano pi? noti per fama che di vista. Mai una rivolta di legioni; solo qualche accenno di guerra coi Parti, con alterno successo. E mentre la recente guerra civile infestava ogni altra parte dell'impero, l? la pace non subiva attentati, e poi segu? l'adesione a Galba. Ma in seguito, alla notizia che Otone e Vitellio si scontravano, empi, in armi, per strapparsi di mano l'impero, di fronte alla prospettiva che ad altri toccassero i benefici del potere e a loro soltanto l'inevitabile sorte di servire, i soldati cominciarono a fremere e a guardarsi attorno, valutando le proprie forze. Sette legioni pronte all'impiego e consistenti reparti ausiliari stavano in Siria e in Giudea; contiguo, da una parte, l'Egitto con due legioni e dall'altra la Cappadocia, il Ponto e i reparti accampati sul fronte armeno. L'Asia e le altre province non mancavano d'uomini ed erano ben fornite di denaro. Tutte le isole cinte dal mare erano una base ideale in caso di preparativi di guerra e il mare offriva garanzie di assoluta sicurezza.
 

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