Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Tacito
|
Storie II, 7
|
|
originale
|
|
[7] Non fallebat duces impetus militum, sed bellantibus aliis placuit expectari. bello civili victores victosque numquam solida fide coalescere, nec referre Vitellium an Othonem superstitem fortuna faceret. rebus secundis etiam egregios duces insolescere: discordia militis ignavia luxurie et suismet vitiis alterum bello, alterum victoria periturum. igitur arma in occasionem distulere, Vespasianus Mucianusque nuper, ceteri olim mixtis consiliis; optimus quisque amore rei publicae, multos dulcedo praedarum stimulabat, alios ambiguae domi res: ita boni malique causis diversis, studio pari, bellum omnes cupiebant.
|
|
traduzione
|
|
7. Era ben nota ai capi la bellicosit? dei soldati ma, finch? altri si combattevano, preferirono aspettare: nelle guerre civili non esiste una vera unione possibile tra vincitori e vinti ed era assolutamente indifferente che la fortuna facesse sopravvivere allo scontro Vitellio oppure Otone. Il successo rende insolenti anche i migliori comandanti; nel caso di quei due, gi? vittime della discordia delle loro truppe, della propria inefficienza e dissolutezza, oltre che dei vizi loro personali, non potevano che finire l'uno distrutto dalla guerra, l'altro dalla vittoria. Vespasiano e Muciano rimandarono cos? l'intervento armato al momento opportuno, dopo l'intesa per un'azione concertata: intesa recente per Vespasiano e Muciano ma di lunga data per gli altri: i migliori erano mossi dalla preoccupazione per lo stato, molti dall'attraente prospettiva della preda, altri dalla precariet? della situazione personale. Cos? buoni e malvagi, con motivazioni diverse ma con pari intensit?, volevano tutti la guerra.
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|