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Ovidio


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autore
brano
 
Tacito
Storie II, 8
 
originale
 
[8] Sub idem tempus Achaia atque Asia falso exterritae velut Nero adventaret, vario super exitu eius rumore eoque pluribus vivere eum fingentibus credentibusque. ceterorum casus conatusque in contextu operis dicemus: tunc servus e Ponto sive, ut alii tradidere, libertinus ex Italia, citharae et cantus peritus, unde illi super similitudinem oris propior ad fallendum fides, adiunctis desertoribus, quos inopia vagos ingentibus promissis corruperat, mare ingreditur; ac vi tempestatum Cythnum insulam detrusus et militum quosdam ex Oriente commeantium adscivit vel abnuentis interfici iussit, et spoliatis negotiatoribus mancipiorum valentissimum quemque armavit. centurionemque Sisennam dextras, concordiae insignia, Syriaci exercitus nomine ad praetorianos ferentem variis artibus adgressus est, donec Sisenna clam relicta insula trepidus et vim metuens aufugeret. inde late terror: multi ad celebritatem nominis erecti rerum novarum cupidine et odio praesentium. gliscentem in dies famam fors discussit.
 
traduzione
 
8. In quello stesso periodo, l'Acaia e l'Asia piombarono nella paura alla falsa notizia di un'imminente ricomparsa di Nerone: circolavano voci disparate sulla sua fine, sicch? molti lo credevano o se lo figuravano vivo. Delle azzardate avventure di altri falsi Neroni diremo nel corso dell'opera; in questo caso, uno schiavo originario del Ponto o, secondo altri, uno schiavo affrancato d'Italia, suonatore di cetra e cantante esperto, cosa che, oltre alla somiglianza dei tratti, contribuiva ad accreditare l'inganno, si mise in mare con un gruppo di disertori e di vagabondi per fame, aggregati a furia di allettanti promesse. Sbattuto dalla tempesta nell'isola di Cidno, attir? a s? alcuni soldati in congedo provenienti dall'Oriente, mand? a morte i renitenti e, depredati i commercianti del luogo, arm? i loro schiavi pi? robusti. Tent? con ogni mezzo di guadagnare al suo partito il centurione Sisenna, allora di passaggio e incaricato di portare ai pretoriani, a nome dell'esercito di Siria, due mani congiunte, simbolo di concordia, finch? il centurione, impaurito e temendo per la vita, non fugg?, lasciando di nascosto l'isola. Da qui si spargeva il terrore: la fama di quel nome faceva rialzare la testa a molti, per amore di avventure politiche o per odio del presente. A stroncare la sua fama, in continua crescita, fu il caso.
 

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