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Ovidio


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brano
 
Tacito
Storie II, 11
 
originale
 
[11] Laeta interim Othoni principia belli, motis ad imperium eius e Dalmatia Pannoniaque exercitibus. fuere quattuor legiones, e quibus bina milia praemissa; ipsae modicis intervallis sequebantur, septima a Galba conscripta, veteranae undecima ac tertia decima et praecipui fama quartadecumani, rebellione Britanniae compressa. addiderat gloriam Nero eligendo ut potissimos, unde longa illis erga Neronem fides et erecta in Othonem studia. sed quo plus virium ac roboris e fiducia tarditas inerat. agmen legionum alae cohortesque praeveniebant; et ex ipsa urbe haud spernenda manus, quinque praetoriae cohortes et equitum vexilla cum legione prima, ac deforme insuper auxilium, duo milia gladiatorum, sed per civilia arma etiam severis ducibus usurpatum. his copiis rector additus Annius Gallus, cum Vestricio Spurinna ad occupandas Padi ripas praemissus, quoniam prima consiliorum frustra ceciderant, transgresso iam Alpis Caecina, quem sisti intra Gallias posse speraverat. ipsum Othonem comitabantur speculatorum lecta corpora cum ceteris praetoriis cohortibus, veterani e praetorio, classicorum ingens numerus. nec illi segne aut corruptum luxu iter, sed lorica ferrea usus est et ante signa pedes ire, horridus, incomptus famaeque dissimilis.
 
traduzione
 
11. Frattanto la guerra cominciava bene per Otone, al cui ordine s'eran mossi gli eserciti di Dalmazia e Pannonia. Si trattava di quattro legioni, da ciascuna delle quali vennero distaccati in avanti duemila uomini; seguiva a breve distanza il grosso comprendente la Settima, arruolata da Galba, e tre composte da veterani, cio? l'Undicesima, la Tredicesima e gli uomini della Quattordicesima, particolarmente accreditati per aver domato la rivolta in Britannia. Nerone aveva poi accresciuto la loro gloria indicandoli come i migliori: per questo gli erano stati lungamente fedeli e il loro favore s'era poi riversato su Otone. Ma era appunto la fiducia nel proprio potenziale bellico a rendere l'esercito pi? lento. Davanti alle legioni marciavano gli squadroni di cavalleria e i reparti di fanteria ausiliaria. C'era poi il contingente non spregevole proveniente da Roma: cinque coorti pretorie con la loro cavalleria insieme alla Prima legione e in aggiunta duemila gladiatori, sostegno non certo onorevole, ma nella guerra civile se n'eran serviti anche comandanti decisamente austeri. Ricevette il comando di queste truppe Annio Gallo, subito inviato innanzi con Vestricio Spurinna per tenere la linea del Po, dacch? era ormai inapplicabile il piano originario, per aver gi? valicato le Alpi quel Cecina, che si era contato di bloccare dentro le Gallie. Scortavano Otone reparti speciali di guardie del corpo insieme alle altre coorti pretoriane, vecchi pretoriani richiamati e un consistente numero di soldati di marina. La marcia di Otone non sub? rallentamenti n? guasti per bagordi: egli procedeva appiedato, indossando la corazza di ferro, in testa ai reparti, con la barba non curata e i capelli scomposti, ben diverso da come lo voleva la fama.
 

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