[19] Postquam in conspectu Padus et nox adpetebat vallari castra placuit. is labor urbano militi insolitus contundit animos. tum vetustissimus quisque castigare credulitatem suam, metum ac discrimen ostendere si cum exercitu Caecina patentibus campis tam paucas cohortis circumfudisset. iamque totis castris modesti sermones, et inserentibus se centurionibus tribunisque laudari providentia ducis quod coloniam virium et opum validam robur ac sedem bello legisset. ipse postremo Spurinna, non tam culpam exprobrans quam rationem ostendens, relictis exploratoribus ceteros Placentiam reduxit minus turbidos et imperia accipientis. solidati muri, propugnacula addita, auctae turres, provisa parataque non arma modo sed obsequium et parendi amor, quod solum illis partibus defuit, cum virtutis haud paeniteret.
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19. Quando arrivarono in vista del Po, calava la notte: decisero di costruire le difese del campo. Questo duro lavoro, inconsueto per truppe cittadine, fece svanire gli entusiasmi. Allora i pi? anziani se la presero con la propria leggerezza, mostrando allarmati il rischio che correvano, se Cecina, in aperta campagna, avesse accerchiato col suo esercito cos? poche coorti. Ovunque per il campo si fanno discorsi di moderazione e, ora che partecipano alle discussioni anche centurioni e tribuni, ? oggetto di lode la prudenza del comandante per la scelta, come base operativa, di una colonia forte e opulenta. Infine Spurinna, senza biasimare la loro colpa, espone il suo piano: lascia sul posto alcuni esploratori e riconduce a Piacenza gli altri meno riottosi e disposti a obbedire. Rinforzano le mura, aggiungono baluardi a difesa delle porte, aumentano l'altezza delle torri, assicurano non solo scorte di armi, ma garantiscono il rispetto e la piena disponibilit? all'obbedienza, unica cosa che facesse difetto agli uomini di Otone, irreprensibili quanto a valore.
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