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Ovidio


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Tacito
Storie II, 24
 
originale
 
[24] Interea Paulini et Celsi ductu res egregie gestae. angebant Caecinam nequiquam omnia coepta et senescens exercitus sui fama. pulsus Placentia, caesis nuper auxiliis, etiam per concursum exploratorum, crebra magis quam digna memoratu proelia, inferior, propinquante Fabio Valente, ne omne belli decus illuc concederet, reciperare gloriam avidius quam consultius properabat. ad duodecimum a Cremona (locus Castorum vocatur) ferocissimos auxiliarium imminentibus viae lucis occultos componit: equites procedere longius iussi et inritato proelio sponte refugi festinationem sequentium elicere, donec insidiae coorerentur. proditum id Othonianis ducibus, et curam peditum Paulinus, equitum Celsus sumpsere. tertiae decimae legionis vexillum, quattuor auxiliorum cohortes et quingenti equites in sinistro locantur; aggerem viae tres praetoriae cohortes altis ordinibus obtinuere; dextra fronte prima legio incessit cum duabus auxiliaribus cohortibus et quingentis equitibus: super hos ex praetorio auxiliisque mille equites, cumulus prosperis aut subsidium laborantibus, ducebantur.
 
traduzione
 
24. Intanto, sotto la guida di Paolino e di Celso, le operazioni procedevano ottimamente. Angustiava Cecina il fallimento di ogni iniziativa e la fama in declino del suo esercito. Dopo la ritirata da Piacenza, dopo le dure perdite inflitte ai suoi reparti ausiliari, soccombente anche nelle scaramucce, - pi? numerose che degne di memoria - delle pattuglie in esplorazione, ora che si avvicinava Fabio Valente, per non lasciare che l'onore della guerra passasse tutto dall'altra parte, si affannava a riconquistare la gloria, ma con smania pi? che con lucidit? riflessiva. A dodici miglia da Cremona, in una localit? detta dei C?stori, dispone in agguato, nei boschi che fiancheggiano la strada, i pi? decisi fra i suoi ausiliari. Il compito assegnato ai cavalieri ? di portarsi pi? avanti, stuzzicare i nemici al combattimento e, con una ritirata volontaria, spingerlo all'inseguimento, finch? scattasse l'imboscata. Ma il piano fu svelato ai generali otoniani: Paolino prese il comando della fanteria, Celso dei cavalieri. Un distaccamento della Tredicesima legione, quattro coorti di ausiliari e cinquecento cavalieri prendono posizione sul fianco sinistro; tre coorti pretorie occupano, in file serrate, il rialzo della strada; alla destra marci? la Prima legione con due coorti ausiliarie e cinquecento cavalieri; in aggiunta mobilitano mille cavalieri, fra guardia imperiale e ausiliari, per sfruttare meglio la vittoria e per portare aiuto in caso di difficolt
 

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