[31] Sane ante utriusque exitum, quo egregiam Otho famam, Vitellius flagitiosissimam meruere, minus Vitellii ignavae voluptates quam Othonis flagrantissimae libidines timebantur: addiderat huic terrorem atque odium caedes Galbae, contra illi initium belli nemo imputabat. Vitellius ventre et gula sibi inhonestus, Otho luxu saevitia audacia rei publicae exitiosior ducebatur. Coniunctis Caecinae ac Valentis copiis nulla ultra penes Vitellianos mora quin totis viribus certarent: Otho consultavit trahi bellum an fortunam experiri placeret.
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31. ? pur vero che, prima della fine di questi due, fine che valse una fama superba a Otone e l'ignominia a Vitellio, davan meno da temere le dissolutezze di Vitellio che non le passioni dirompenti di Otone; nei confronti di quest'ultimo, inoltre, l'assassinio di Galba aveva procurato paura e odio insieme, mentre nessuno imputava all'altro l'inizio della guerra. Vitellio, smodato nei piaceri del ventre e della gola infamava se stesso; Otone, coi suoi eccessi e per la sua crudelt? e audacia, appariva pi? deleterio per lo stato.
Adesso che le truppe di Cecina e di Valente si erano congiunte, non c'era pi? motivo per i Vitelliani, di rimandare lo scontro frontale, con l'impiego di tutte le loro forze. Otone pose invece in discussione il problema se trascinare la guerra o tentare la fortuna sul campo.
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