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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Storie II, 42
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originale
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[42] Attonitas subito terrore mentis falsum gaudium in languorem vertit, repertis qui descivisse a Vitellio exercitum ementirentur. is rumor ab exploratoribus Vitellii dispersus, an in ipsa Othonis parte seu dolo seu forte surrexerit, parum compertum. omisso pugnae ardore Othoniani ultro salutavere; et hostili murmure excepti, plerisque suorum ignaris quae causa salutandi, metum proditionis fecere. tum incubuit hostium acies, integris ordinibus, robore et numero praestantior: Othoniani, quamquam dispersi, pauciores, fessi, proelium tamen acriter sumpsere. et per locos arboribus ac vineis impeditos non una pugnae facies: comminus eminus, catervis et cuneis concurrebant. in aggere viae conlato gradu corporibus et umbonibus niti, omisso pilorum iactu gladiis et securibus galeas loricasque perrumpere: noscentes inter se, ceteris conspicui, in eventum totius belli certabant.
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traduzione
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42. I loro animi, storditi da panico improvviso, ebbero un momento di infondata gioia, mutatasi poi in scoramento: si scopr? che chi aveva parlato di ammutinamento nell'esercito di Vitellio aveva mentito. Di questa voce non si pot? mai chiarire se fosse propalata dalle spie di Vitellio o invece nata tra le file otoniane con intento doloso oppure per caso. Svan? ogni combattivit? fra gli Otoniani, essi salutarono addirittura il nemico. Un mormorio ostile accolse quel gesto e, non conoscendo i pi? il motivo del saluto, temettero un tradimento. In quel momento li invest? l'urto dell'esercito nemico, avanzante a file serrate, superiore di forze e di numero. Bench? coi reparti in disordine, meno numerosi e stanchi, gli Otoniani ingaggiarono la lotta con vigore. Su un terreno ingombro di alberi e vigneti, essa ebbe aspetti diversi: scontri ravvicinati e a distanza, movimenti di masse scomposte e manovre in limpide formazioni a cuneo. Sul rialzo della via, a stretto contatto, si urtavano coi corpi e con gli scudi e, lasciati a terra i giavellotti, sfondavano, con spade e scuri, elmi e corazze. Quei soldati si conoscevano fra loro e, sotto gli occhi di tutti gli altri, combattevano per le sorti dell'intera guerra.
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