[53] Notabile iurgium fuit quo Licinius Caecina Marcellum Eprium ut ambigua disserentem invasit. nec ceteri sententias aperiebant: sed invisum memoria delationum expositumque ad invidiam Marcelli nomen inritaverat Caecinam, ut novus adhuc et in senatum nuper adscitus magnis inimicitiis claresceret. moderatione meliorum dirempti. et rediere omnes Bononiam, rursus consiliaturi; simul medio temporis plures nuntii sperabantur. Bononiae, divisis per itinera qui recentissimum quemque percontarentur, interrogatus Othonis libertus causam digressus habere se suprema eius mandata respondit; ipsum viventem quidem relictum, sed sola posteritatis cura et abruptis vitae blandimentis. hinc admiratio et plura interrogandi pudor, atque omnium animi in Vitellium inclinavere.
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53. Fu memorabile lo scontro verificatosi fra Licinio Cecina e Marcello Eprio, aggredito dal primo con l'accusa di fare discorsi ambigui. Non che gli altri parlassero con franchezza, ma il nome di Marcello, detestato nel ricordo delle sue delazioni ed esposto a sentimenti di aspra ostilit?, aveva irritato Cecina che, di nomina recente e da poco ammesso al senato, voleva farsi un nome attraverso inimicizie di potenti. Li divise il senso di moderazione dei migliori. E tornarono tutti a Bologna, per riunirsi da capo a deliberare. Speravano nel frattempo di disporre di informazioni pi? complete. A Bologna, sguinzagliano uomini sulle diverse strade, per interrogare ogninuovo arrivato. Un liberto di Otone, interrogato sul motivo della sua partenza, rispose di avere le sue ultime disposizioni; lo aveva lasciato ancora vivo, ma il suo unico pensiero era la posterit?, sciolto da ogni attaccamento alla vita. Presi da ammirato riserbo, non chiesero altri particolari, e gli animi di tutti piegarono dalla parte di Vitellio.
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