[55] At Romae nihil trepidationis; Ceriales ludi ex more spectabantur. ut cessisse Othonem et a Flavio Sabino praefecto urbis quod erat in urbe militum sacramento Vitellii adactum certi auctores in theatrum attulerunt, Vitellio plausere; populus cum lauru ac floribus Galbae imagines circum templa tulit, congestis in modum tumuli coronis iuxta lacum Curtii, quem locum Galba moriens sanguine infecerat. in senatu cuncta longis aliorum principatibus composita statim decernuntur; additae erga Germanicum exercitum laudes gratesque et missa legatio quae gaudio fungeretur. recitatae Fabii Valentis epistulae ad consules scriptae haud immoderate: gratior Caecinae modestia fuit quod non scripsisset.
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55. A Roma nessuno si scompose. La gente assisteva, come al solito, ai giochi in onore di Cerere. Quando il teatro fu raggiunto dalla notizia sicura che Otone aveva lasciato libero il posto e che il prefetto della citt? Flavio Sabino aveva fatto giurare per Vitellio i reparti presenti a Roma, tutti applaudirono Vitellio. Il popolo port? in processione, di tempio in tempio, le immagini di Galba ornate di alloro e di fiori e, ammucchiando corone, gli costruirono una specie di tumulo presso il lago Curzio, nel punto in cui Galba morente aveva tinto di sangue il terreno. In senato, a Vitellio vennero votati di colpo tutti gli onori via via conferiti nel corso degli altri principati; si tributarono, in aggiunta, elogi e ringraziamenti agli eserciti di Germania e fu inviata una delegazione interprete della gioia ufficiale. Si diede lettura del messaggio inviato da Fabio Valente ai consoli, scritto con misurato riguardo; pi? apprezzata fu la riservatezza di Cecina, che non scrisse nulla.
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