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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Storie II, 61
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originale
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[61] Inter magnorum virorum discrimina, pudendum dictu, Mariccus quidam, e plebe Boiorum, inserere sese fortunae et provocare arma Romana simulatione numinum ausus est. iamque adsertor Galliarum et deus (nam id sibi indiderat) concitis octo milibus hominum proximos Aeduorum pagos trahebat, cum gravissima civitas electa iuventute, adiectis a Vitellio cohortibus, fanaticam multitudinem disiecit. captus in eo proelio Mariccus; ac mox feris obiectus quia non laniabatur, stolidum vulgus inviolabilem credebat, donec spectante Vitellio interfectus est.
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traduzione
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61. In mezzo a queste drammatiche vicende vissute dai grandi personaggi, un non meglio conosciuto Maricco, uscito - fa vergogna dirlo - dalla plebe dei Boi, ebbe l'ardire di insinuarsi nel gioco dei potenti e provocare le armi romane, fingendosi investito di una missione divina. E gi? questo liberatore delle Gallie, questo dio (perch? tale nome si era dato), raccolti ottomila uomini, trascinava nella sua sollevazione i villaggi vicini al territorio degli Edui, quando il fior fiore della giovent? di questa popolazione responsabile e assennata, con l'appoggio di coorti inviate da Vitellio, disperse quella fanatica moltitudine. Maricco fu catturato in battaglia e poi gettato alle belve; ma poich? non veniva sbranato, lo stupido volgo prese a considerarlo figura inviolabile, fino al momento in cui venne ucciso sotto gli occhi di Vitellio.
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