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Ovidio


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brano
 
Tacito
Storie II, 77
 
originale
 
[77] 'Nobis nihil ultra adrogabo quam ne post Valentem et Caecinam numeremur: ne tamen Mucianum socium spreveris, quia aemulum non experiris. me Vitellio antepono, te mihi. tuae domui triumphale nomen, duo iuvenes, capax iam imperii alter et primis militiae annis apud Germanicos quoque exercitus clarus. absurdum fuerit non cedere imperio ei cuius filium adoptaturus essem, si ipse imperarem. ceterum inter nos non idem prosperarum adversarumque rerum ordo erit: nam si vincimus, honorem quem dederis habebo: discrimen ac pericula ex aequo patiemur. immo, ut melius est, tu tuos exercitus rege, mihi bellum et proeliorum incerta trade. acriore hodie disciplina victi quam victores agunt. hos ira, odium, ultionis cupiditas ad virtutem accendit: illi per fastidium et contumacia hebescunt. aperiet et recludet contecta et tumescentia victricium partium vulnera bellum ipsum; nec mihi maior in tua vigilantia parsimonia sapientia fiducia est quam in Vitellii torpore inscitia saevitia. sed meliorem in bello causam quam in pace habemus; nam qui deliberant, desciverunt.'
 
traduzione
 
77. ?Per me chiedo solo di non essere posposto a Valente e Cecina. Non sdegnare Muciano come compagno, perch? non lo senti rivale. Mi metto prima di Vitellio e dopo di te. La tua casa vanta un nome nobilitato dal trionfo e due giovani, dei quali uno ormai all'altezza del potere e distintosi, nei primi anni di servizio, perfino fra gli eserciti di Germania. Sarebbe assurdo non cedere l'impero a colui il cui figlio io adotterei, se tenessi il potere. Del resto, non lo stesso destino riservano a noi due il successo o l'insuccesso: se vinciamo, avr? l'onore che mi darai; pari invece i rischi da dividere insieme. Anzi, dirigi tu gli eserciti, che sono tuoi, e a me lascia la guerra e il cimento delle battaglie. A pi? severa disciplina s'attengono oggi i vinti che i vincitori. Quelli sono spronati al valore dall'ira, dall'odio, dalla sete di vendetta; questi intorpidiscono in una presuntuosa sufficienza. Sar? la guerra stessa a far scoppiare e a mettere a nudo le piaghe nascoste e vicine ad aprirsi. E ho altrettanta fiducia nella vigilanza, nella sobria efficienza, nella saggezza tua, che nell'inerzia, incompetenza e crudelt? di Vitellio. Comunque ormai alla nostra causa conviene pi? la guerra della pace; chi sta a discutere ? gi? ribelle?.
 

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