[83] Mucianus cum expedita manu, socium magis imperii quam ministrum agens, non lento itinere, ne cunctari videretur, neque tamen properans, gliscere famam ipso spatio sinebat, gnarus modicas viris sibi et maiora credi de absentibus; sed legio sexta et tredecim vexillariorum milia ingenti agmine sequebantur. classem e Ponto Byzantium adigi iusserat, ambiguus consilii num omissa Moesia Dyrrachium pedite atque equite, simul longis navibus versum in Italiam mare clauderet, tuta pone tergum Achaia Asiaque, quas inermis exponi Vitellio, ni praesidiis firmarentur; atque ipsum Vitellium in incerto fore quam partem Italiae protegeret, si sibi Brundisium Tarentumque et Calabriae Lucaniaeque litora infestis classibus peterentur.
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83. Muciano, alla testa di un corpo di spedizione armato alla leggera, operando pi? da associato all'impero che da esecutore di ordini, procedeva non troppo lento, per non parere esitante, n? troppo velocemente, per dare il tempo alla fama di crescere lungo il percorso, ben sapendo che, se anche disponeva di forze modeste, la lontananza conferisce un credito maggiore. Lo seguiva per altro una consistente colonna, formata dalla Sesta legione e da tredicimila vessillari. Aveva impartito l'ordine alla flotta di spostarsi dal Ponto a Bisanzio, ancora incerto sulla scelta strategica: se evitare la Mesia e marciare, con fanti e cavalieri, su Durazzo e contemporaneamente, con navi da guerra, bloccare quel mare in direzione dell'Italia; ci? avrebbe assicurato anche, alle spalle, una protezione per l'Acaia e l'Asia, altrimenti esposte, a meno di non essere presidiate, all'attacco di Vitellio: il quale, da parte sua, non avrebbe saputo quale parte d'Italia difendere, incombendo la minaccia della flotta su Brindisi e Taranto e le coste della Calabria e della Lucania.
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