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Tacito
Storie II, 99
 
originale
 
[99] Tandem inruptione hostium atrocibus undique nuntiis exterritus Caecinam ac Valentem expedire ad bellum iubet. praemissus Caecina, Valentem e gravi corporis morbo tum primum adsurgentem infirmitas tardabat. longe alia proficiscentis ex urbe Germanici exercitus species: non vigor corporibus, non ardor animis; lentum et rarum agmen, fluxa arma, segnes equi; impatiens solis pulveris tempestatum, quantumque hebes ad sustinendum laborem miles, tanto ad discordias promptior. accedebat huc Caecinae ambitio vetus, torpor recens, nimia fortunae indulgentia soluti in luxum, seu perfidiam meditanti infringere exercitus virtutem inter artis erat. credidere plerique Flavii Sabini consiliis concussam Caecinae mentem, ministro sermonum Rubrio Gallo: rata apud Vespasianum fore pacta transitionis. simul odiorum invidiaeque erga Fabium Valentem admonebatur ut impar apud Vitellium gratiam virisque apud novum principem pararet.
 
traduzione
 
99. Finalmente, atterrito dall'incalzare dei nemici e dal confluire di notizie allarmanti, d? a Cecina e a Valente l'ordine di preparare la guerra. In avanti viene mandato Cecina, perch? l'altro era allora convalescente da grave malattia e la debolezza fisica ne rallentava i movimenti. L'esercito germanico, al momento di lasciare Roma, non pareva pi? quello d'un tempo: spento il vigore fisico, basso il morale; procedevano in lenta colonna, sbrancati, le armi strascinate e i cavalli a passo stanco; incapaci di sopportare il sole, la polvere, le intemperie e, quanto fiacchi di fronte alle fatiche, altrettanto litigiosi. Aggravava la situazione la vecchia condiscendenza di Cecina verso i soldati, il torpore recente di quest'uomo, abbandonatosi a dissolutezze per l'eccessiva indulgenza della fortuna, a meno che, gi? tramando il tradimento, non rientrasse nei suoi piani spezzare la bellicosit? dell'esercito. Era convinzione diffusa che Cecina fosse stato decisamente influenzato dai consigli di Flavio Sabino, attraverso l'intermediazione di Rubrio Gallo: Vespasiano avrebbe poi approvato gli accordi per la sua diserzione. Intanto, ricordandogli anche l'odio e la gelosia nei confronti di Fabio Valente, faceva pressioni su di lui perch?, meno influente presso Vitellio, si garantisse credito e potenza presso un principe nuovo.
 

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