[45] Ea discordia et crebris belli civilis rumoribus Britanni sustulere animos auctore Venutio, qui super insitam ferociam et Romani nominis odium propriis in Cartimanduam reginam stimulis accendebatur. Cartimandua Brigantibus imperitabat, pollens nobilitate; et auxerat potentiam, postquam capto per dolum rege Carataco instruxisse triumphum Claudii Caesaris videbatur. inde opes et rerum secundarum luxus: spreto Venutio (is fuit maritus) armigerum eius Vellocatum in matrimonium regnumque accepit. concussa statim flagitio domus: pro marito studia civitatis, pro adultero libido reginae et saevitia. igitur Venutius accitis auxiliis, simul ipsorum Brigantum defectione in extremum discrimen Cartimanduam adduxit. tum petita a Romanis praesidia. et cohortes alaeque nostrae variis proeliis, exemere tamen periculo reginam; regnum Venutio, bellum nobis relictum.
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45. Tali contrasti e le voci ricorrenti di una guerra civile ridiedero animo ai Britanni, per iniziativa di Venuzio, il quale, a parte il temperamento bellicoso e l'odio contro i Romani, era spinto anche da risentimenti personali contro la regina Cartimandua. Costei, di autorevole nobilt?, esercitava il suo potere sui Briganti e aveva aumentato il suo potere da quando, catturato a tradimento il re Carataco, le si attribuiva il merito di aver consentito il trionfo di Claudio Cesare. Da qui le ricchezze e la corruzione che s'accompagnano al successo: ripudiato Venuzio, il marito, condivise il letto e il regno con lo scudiero di lui, Vellocato. Ma lo scandalo travolse il suo casato: le simpatie del popolo erano per il marito; per l'adultero la passione e la crudelt? della regina. Venuzio, dunque, con aiuti raccolti da fuori e sostenuto dagli stessi Briganti, ribellatisi, ridusse Cartimandua in una posizione molto critica. Ella chiese allora sostegno ai Romani. Le nostre coorti e la nostra cavalleria, dopo una serie di successi e di insuccessi, riuscirono a salvare la regina dal pericolo: a Venuzio rimase il regno, a noi la guerra.
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