[51] At Vespasiano post Cremonensem pugnam et prosperos undique nuntios cecidisse Vitellium multi cuiusque ordinis, pari audacia fortunaque hibernum mare adgressi, nuntiavere. aderant legati regis Vologaesi quadraginta milia Parthorum equitum offerentes. magnificum laetumque tantis sociorum auxiliis ambiri neque indigere: gratiae Vologaeso actae mandatumque ut legatos ad senatum mitteret et pacem esse sciret. Vespasianus in Italiam resque urbis intentus adversam de Domitiano famam accipit, tamquam terminos aetatis et concessa filio egrederetur: igitur validissimam exercitus partem Tito tradit ad reliqua Iudaici belli perpetranda.
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51. Intanto, al susseguirsi, dopo la battaglia di Cremona, delle notizie, inviate a Vespasiano, dei successi su tutti i fronti, si aggiunse quella della morte di Vitellio, recatagli da persone di ogni ceto, che affrontavano per questo la furia invernale del mare, con audacia pari alla fortuna. Presso di lui c'erano gli ambasciatori del re Vologese, il quale gli metteva a disposizione quarantamila cavalieri parti. Costituiva motivo di gloria e di gioia constatare l'offerta di tanti aiuti alleati e non averne bisogno. Ringrazi? Vologese e lo invit? a mandare suoi ambasciatori al senato: doveva sapere che c'era la pace. L'attenzione di Vespasiano era ora rivolta agli avvenimenti d'Italia e di Roma: ebbe informazioni non buone sul conto di Domiziano, secondo le quali egli sarebbe uscito dai limiti imposti dall'et? e dall'essere semplicemente suo figlio. Affida allora a Tito la parte pi? efficiente dell'esercito, per concludere la guerra di Giudea.
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