LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - database

 

 


 torna alla pagina precedente
 passim precedente

autore
brano
 
Tacito
Storie IV, 54
 
originale
 
[54] Audita interim per Gallias Germaniasque mors Vitellii duplicaverat bellum. nam Civilis omissa dissimulatione in populum Romanum ruere, Vitellianae legiones vel externum servitium quam imperatorem Vespasianum malle. Galli sustulerant animos, eandem ubique exercituum nostrorum fortunam rati, vulgato rumore a Sarmatis Dacisque Moesica ac Pannonica hiberna circumsederi; paria de Britannia fingebantur. sed nihil aeque quam incendium Capitolii, ut finem imperio adesse crederent, impulerat. captam olim a Gallis urbem, sed integra Iovis sede mansisse imperium: fatali nunc igne signum caelestis irae datum et possessionem rerum humanarum Transalpinis gentibus portendi superstitione vana Druidae canebant. incesseratque fama primores Galliarum ab Othone adversus Vitellium missos, antequam digrederentur, pepigisse ne deessent libertati, si populum Romanum continua civilium bellorum series et interna mala fregissent.
 
traduzione
 
54. Intanto, nelle Gallie e nelle Germanie, alla notizia della morte di Vitellio, la guerra raddoppi? di intensit?. Civile infatti, messa da parte ogni finzione, si buttava allo scoperto contro il popolo romano, mentre le legioni vitelliane preferivano servire lo straniero che obbedire all'imperatore Vespasiano. I Galli avevano rialzato la testa, persuasi che i nostri eserciti trovassero ovunque le stesse difficolt?, in quanto s'era sparsa la voce che le nostre basi di Mesia e di Pannonia subivano l'assedio di Sarmati e Daci; e si inventava una situazione analoga per la Britannia. Ma la spinta maggiore venne dall'incendio del Campidoglio, interpretato come la fine ormai prossima dell'impero. Anche in passato Roma era caduta nelle mani dei Galli, ma, rimasta intatta la sede di Giove, l'impero aveva retto; ora, con quel fuoco fatale, s'era manifestato il segnale dell'ira celeste e i Druidi predicevano, richiamandosi alle loro vane profezie, che adesso gli d?i offrivano la sovranit? del mondo ai popoli d'oltralpe. E aveva preso consistenza la voce che i capi delle Gallie, gi? inviati da Otone contro Vitellio, prima di partire per le loro destinazioni, avessero solennemente concordato di impegnarsi per la causa della libert?, se la serie ininterrotta delle guerre civili e le difficolt? interne avessero spezzato la compattezza del popolo romano.
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by www.weben.it

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons