LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - database

 

 


 torna alla pagina precedente
 passim precedente

autore
brano
 
Tacito
Storie IV, 69
 
originale
 
[69] At Iulius Auspex e primoribus Remorum, vim Romanam pacisque bona dissertans et sumi bellum etiam ab ignavis, strenuissimi cuiusque periculo geri, iamque super caput legiones, sapientissimum quemque reverentia fideque, iuniores periculo ac metu continuit: et Valentini animum laudabant, consilium Auspicis sequebantur. constat obstitisse Treviris Lingonibusque apud Gallias, quod Vindicis motu cum Verginio steterant. deterruit plerosque provinciarum aemulatio: quod bello caput? unde ius auspiciumque peteretur? quam, si cuncta provenissent, sedem imperio legerent? nondum victoria, iam discordia erat, aliis foedera, quibusdam opes virisque aut vetustatem originis per iurgia iactantibus: taedio futurorum praesentia placuere. scribuntur ad Treviros epistulae nomine Galliarum ut abstinerent armis, impetrabili venia et paratis deprecatoribus, si paeniteret: restitit idem Valentinus obstruxitque civitatis suae auris, haud perinde instruendo bello intentus quam frequens contionibus.
 
traduzione
 
69. Ma Giulio Auspice, uno dei pi? autorevoli fra i Remi, argoment? sulla forza dei Romani e i beni della pace, dicendo che alla guerra vanno anche i vili, ma che a condurla ci vuole gente di grande valore che sappia rischiare, e che ormai le legioni stavano loro addosso. Cos? trattenne i pi? saggi, richiamandosi al rispetto della parola data, e i pi? giovani con la paura del pericolo: il loro plauso andava al coraggio di Valentino, ma seguirono il consiglio di Auspice. Una cosa ? certa: agli occhi delle Gallie, nocque ai Treviri e ai Lingoni l'essersi schierati dalla parte di Virginio al tempo della sollevazione di Vindice. Molti furono distolti dalle rivalit? interne: a chi sarebbe toccata la direzione della guerra? dove attingere il diritto e gli auspici? quale sede scegliere per l'impero in caso di successo? Non avevano ancora ottenuto la vittoria, ma gi? prevaleva la discordia; chi vantava i propri patti d'alleanza con altri popoli, chi le proprie risorse e la forza o le origini antiche: tutto in scontri violenti. Le nebulose prospettive del futuro rendevano accettabile il presente. Indirizzano un documento ai Treviri, a nome delle Gallie, perch? depongano le armi: in caso di pentimento, era possibile il perdono e si dicevano pronti a intercedere in loro favore. L'opposizione venne dal solito Valentino, che rese sordi i suoi concittadini, ma era meno attivo a preparare la guerra che a prendere la parola nelle assemblee.
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by www.weben.it

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons