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Tacito
Storie IV, 78
 
originale
 
[78] Vera erant, et a tribunis praefectisque eadem ingerebantur. consistunt per cohortis et manipulos; neque enim poterat patescere acies effuso hoste et impedientibus tentoriis sarcinisque, cum intra vallum pugnaretur. Tutor et Classicus et Civilis suis quisque locis pugnam ciebant, Gallos pro libertate, Batavos pro gloria, Germanos ad praedam instigantes. et cuncta pro hostibus erant, donec legio unaetvicensima patentiore quam ceterae spatio conglobata sustinuit ruentis, mox impulit. nec sine ope divina mutatis repente animis terga victores vertere. ipsi territos se cohortium aspectu ferebant, quae primo impetu disiectae summis rursus iugis congregabantur ac speciem novi auxilii fecerant. sed obstitit vincentibus pravum inter ipsos certamen omisso hoste spolia consectandi. Cerialis ut incuria prope rem adflixit, ita constantia restituit; secutusque fortunam castra hostium eodem die capit excinditque.
 
traduzione
 
78. Rimproveri giusti; e analoghi buttavano loro addosso tribuni e prefetti. Si ricompongono in coorti e manipoli, ma non potevano dispiegarsi in un fronte ordinato, con il nemico riversatosi ovunque e con l'intralcio di tende e salmerie, perch? la battaglia infuriava dentro il vallo. Tutore, Classico e Civile, ciascuno al proprio posto, spronavano alla battaglia i Galli per la libert?, i Batavi per la gloria, i Germani alla preda. Tutto volgeva a favore del nemico, finch? la Ventunesima legione, riorganizzatasi in uno spazio pi? ampio delle altre, resse all'urto frontale e poi li respinse. Capovoltasi, allora, d'un tratto la situazione, non senza intervento divino, i vincitori volsero le spalle. Si dicevano atterriti dalla vista delle coorti che, sbandate al primo urto, s'erano ricomposte sulle alture, dando l'impressione di un nuovo esercito in arrivo. Ma nocque loro, quando stavano vincendo, l'abbietta gara nell'arraffare la preda, dimenticando il nemico. L'incuria di Ceriale aveva fatto rasentare il disastro; la sua fermezza aveva salvato la situazione. Sull'onda della buona fortuna, nello stesso giorno prese e rase al suolo il campo nemico.
 

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