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Ovidio


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autore
brano
 
Tacito
Annali I, 4
 
originale
 
[4] Igitur verso civitatis statu nihil usquam prisci et integri moris: omnes exuta aequalitate iussa principis aspectare, nulla in praesens formidine, dum Augustus aetate validus seque et domum in pacem sustentavit. postquam provecta iam senectus aegro et corpore fatigabatur, aderatque finis et spes novae, pauci bona libertatis in cassum disserere, plures bellum pavescere, alii cupere. pars multo maxima inminentis dominos variis rumoribus differebant: trucem Agrippam et ignominia accensum non aetate neque rerum experientia tantae moli parem, Tiberium Neronem maturum annis, spectatum bello, set vetere atque insita Claudiae familiae superbia, multaque indicia saevitiae, quamquam premantur, erumpere. hunc et prima ab infantia eductum in domo regnatrice; congestos iuveni consulatus, triumphos; ne iis quidem annis, quibus Rhodi specie secessus exul egerit, aliud quam iram et simulationem et secretas lubidines meditatum. accedere matrem muliebri inpotentia: serviendum feminae duobusque insuper adulescentibus, qui rem publicam interim premant, quandoque distrahant.
 
traduzione
 
4. A seguito dei profondi cambiamenti avvenuti nell'ordinamento dello stato, non rimaneva traccia alcuna dell'antico, incorrotto carattere romano. Tutti, perduto il senso dell'eguaglianza, aspettavano gli ordini del principe, senza alcun timore al presente, cio? fino a che Augusto, ancora nel pieno delle forze, riusciva a sostenere il proprio ruolo, il proprio casato e a garantire la pace. Ma quando, ormai tanto vecchio e provato nel fisico, si avvicinava per lui la fine e si profilavano nuove speranze, erano pochi a discorrere, invano, degli ideali della libert?; i pi? paventavano la guerra, altri la desideravano, mentre la stragrande maggioranza denigrava con commenti d'ogni sorta i prossimi padroni: Agrippa era - dicevano - un violento, inasprito dall'umiliazione sub?ta, e non appariva, n? per et? n? per esperienza, all'altezza del compito; Tiberio Nerone invece, pur maturo e di provata capacit? militare, aveva la congenita e inveterata alterigia della famiglia Claudia, e in lui affioravano, pur rattenuti, numerosi indizi di crudelt?. Egli era cresciuto, fin dalla prima infanzia, nella casa regnante; ancor giovane l'avevano colmato di consolati e trionfi; e anche negli anni passati a Rodi in esilio, dietro la facciata di un ritiro, non aveva rimuginato altro che rancori, covando dissimulazione e segrete dissolutezze. In pi? c'era la madre, con la sua incapacit?, tipicamente femminile, di dominarsi: ci sarebbe dunque toccato di subire gli ordini di una donna e, in aggiunta, di due giovani, che rappresentavano, al momento, un peso incombente sullo stato, ma erano destinati, prima o poi, a dilaniarlo.
 

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