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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Annali I, 40
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originale
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[40] Eo in metu arguere Germanicum omnes quod non ad superiorem exercitum pergeret, ubi obsequia et contra rebellis auxilium: satis superque missione et pecunia et mollibus consultis peccatum vel si vilis ipsi salus, cur filium parvulum, cur gravidam coniugem inter furentis et omnis humani iuris violatores haberet? illos saltem avo et rei publicae redderet. diu cunctatus aspernantem uxorem, cum se divo Augusto ortam neque degenerem ad pericula testaretur, postremo uterum eius et communem filium multo cum fletu complexus, ut abiret perpulit. incedebat muliebre et miserabile agmen, profuga ducis uxor, parvulum sinu filium gerens, lamentantes circum amicorum coniuges quae simul trahebantur nec minus tristes qui manebant.
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traduzione
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40. In quei momenti di paura, tutti disapprovavano Germanico, perch? non riparava presso l'esercito superiore, dove avrebbe trovato obbedienza e appoggio contro i ribelli. Gi? troppi errori erano stati commessi con i congedi, il denaro concesso e i provvedimenti poco energici. E, se non gli importava la propria incolumit?, perch? teneva il figlioletto e la moglie incinta tra uomini furibondi, pronti a violare ogni diritto umano? Almeno quelli restituisse salvi all'avo Tiberio e allo stato. Indugi? a lungo: faceva resistenza anche la moglie, protestandosi discendente del divo Augusto e impavida di fronte al pericolo; ma alla fine, abbracciato tra molte lacrime il grembo di lei e il loro figliolo comune, la indusse a partire.
Tutto un seguito miserevole di donne cominciava a muoversi: la sposa fuggiasca del comandante, con stretto al petto il piccolo figlio e, intorno, piangenti, le mogli degli amici, condotte via insieme a lei; n? minore era l'angoscia di quanti rimanevano.
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