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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Annali I, 49
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originale
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[49] Diversa omnium, quae umquam accidere, civilium armorum facies. non proelio, non adversis e castris, sed isdem e cubilibus, quos simul vescentis dies, simul quietos nox habuerat, discedunt in partis, ingerunt tela clamor vulnera sanguis palam, causa in occulto; cetera fors regit. et quidam bonorum caesi, postquam intellecto in quos saeviretur pessimi quoque arma rapuerant. neque legatus aut tribunus moderator adfuit: permissa vulgo licentia atque ultio et satietas. mox ingressus castra Germanicus, non medicinam illud plurimis cum lacrimis sed cladem appellans, cremari corpora iubet. Truces etiam tum animos cupido involat eundi in hostem, piaculum furoris; nec aliter posse placari commilitonum manis quam si pectoribus impiis honesta vulnera accepissent. sequitur ardorem militum Caesar iunctoque ponte tramittit duodecim milia e legionibus, sex et viginti socias cohortis, octo equitum alas, quarum ea seditione intemerata modestia fuit.
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traduzione
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49. Fu uno spettacolo ben diverso da quelli mai verificatisi in tutte le guerre civili. Non in battaglia, non in campi avversi, ma balzando dai medesimi letti, quelli che il giorno prima avevano diviso il rancio e la notte il riposo ora si schierano in gruppi opposti e si affrontano colpendosi fra di loro. Grida, ferite, sangue davanti agli occhi di tutti, e la causa ? occulta; gli sviluppi in mano alla sorte. Vennero uccisi anche alcuni dei soldati fedeli, dopo che i ribelli, compreso l'obiettivo di tanto furore, avevano messo anch'essi mano alle armi. N? il legato n? alcun tribuno intervenne per frenarli: si lasci? a quella massa di giustizieri mano libera fino alla saziet?. Poi nel campo entr? Germanico che tra molte lacrime defin? l'accaduto non un rimedio bens? una carneficina: e fece cremare i cadaveri.
Quegli animi, ancora in preda alla ferocia, sono allora presi dal desiderio di marciare contro il nemico a espiazione della loro furia: non in altro modo - pensavano - era loro dato di placare i mani dei commilitoni, se non ricevendo nei petti contaminati ferite onorevoli. Cesare Germanico asseconda lo slancio dei soldati e, gettato un ponte, vi fa passare dodicimila legionari, ventisei coorti di alleati e otto ali di cavalleria, il cui senso della disciplina si era mantenuto, nel corso della ribellione, irreprensibile.
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