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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Annali I, 71
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originale
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[71] Iam Stertinius, ad accipiendum in deditionem Segimerum fratrem Segestis praemissus, ipsum et filium eius in civitatem Vbiorum perduxerat. data utrique venia, facile Segimero, cunctantius filio, quia Quintilii Vari corpus inlusisse dicebatur. ceterum ad supplenda exercitus damna certavere Galliae Hispaniae Italia, quod cuique promptum, arma equos aurum offerentes. quorum laudato studio Germanicus, armis modo et equis ad bellum sumptis, propria pecunia militem iuvit. utque cladis memoriam etiam comitate leniret, circumire saucios, facta singulorum extollere; vulnera intuens alium spe, alium gloria, cunctos adloquio et cura sibique et proelio firmabat.
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traduzione
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71. Intanto Stertinio, inviato ad accogliere la resa di Segimero, fratello di Segeste, aveva gi? ricondotto lui e suo figlio nella citt? degli Ubii. Fu concesso a entrambi il perdono; senza problemi, per Segimero, ma non senza una qualche perplessit? per il figlio, perch? gli si addebitava di aver recato oltraggio alla salma di Quintilio Varo. Quanto ai soccorsi per i danni subiti dall'esercito, le Gallie, le Spagne, l'Italia fecero a gara, offrendo ci? di cui disponevano: armi, cavalli, denaro. Ne lod? Germanico la premura, ma accett? solo armi e cavalli per le necessit? della guerra e ai soldati provvide col proprio denaro. Per alleviare, anche col suo personale interessamento, il ricordo della sofferta ritirata, visitava i feriti, tesseva elogi delle azioni individuali; e, nell'informarsi delle ferite, confortava gli uni con la speranza di guarigione, gli altri con la prospettiva della gloria e tutti con parole di incoraggiamento e con premure, rafforzando l'attaccamento alla sua persona e la fiducia nell'esito della guerra.
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