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Ovidio


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autore
brano
 
Tacito
Annali III, 6
 
originale
 
[6] Gnarum id Tiberio fuit; utque premeret vulgi sermones, monuit edicto multos inlustrium Romanorum ob rem publicam obisse, neminem tam flagranti desiderio celebratum. idque et sibi et cunctis egregium si modus adiceretur. non enim eadem decora principibus viris et imperatori popolo quae modicis domibus aut civitatibus. convenisse recenti dolori luctum et ex maerore solacia; sed referendum iam animum ad firmitudinem, ut quondam divus Iulius amissa unica filia, ut divus Augustus ereptis nepotibus abstruserint tristitiam. nil opus vetustioribus exemplis, quotiens populus Romanus cladis exercituum, interitum ducum, funditus amissas nobilis familias constanter tulerit. principes mortalis, rem publicam aeternam esse. proin repeterent sollemnia, et quia ludorum Megalesium spectaculum suberat, etiam voluptates resumerent.
 
traduzione
 
6. Tiberio ne fu informato; e, per soffocare queste voci del popolo, ramment? con un editto che molti grandi romani erano morti per la patria, ma che a nessuno si era reso un tributo di rimpianti cos? appassionato. Si trattava di un onore per lui e per tutti, a patto di stare nei limiti. Del resto non si possono mettere sullo stesso piano gli onori riservati alle personalit? di primissimo piano e a un popolo dominatore e quelli riservati a famiglie modeste e a piccole comunit?. Erano comprensibili il pianto dopo il recente dolore e lo sfogo dato alla disperazione, ma era tempo di ritrovare la fermezza, come fece in passato il divo Giulio Cesare per la morte dell'unica figlia, e come fece il divo Augusto, quando, strappatigli dalla morte i nipoti, seppe celare la sua desolazione. E non servivano esempi tanto antichi per avere presente quante volte il popolo romano avesse retto con fermezza alla disfatta di eserciti, alla perdita di comandanti e alla radicale estinzione di nobili famiglie. Le grandi personalit? sono mortali, immortale ? lo stato. Tornassero dunque alle normali occupazioni, e, nell'imminenza delle manifestazioni per i giochi Megalesi, anche allo svago.
 

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