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Ovidio


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autore
brano
 
Tacito
Annali III, 28
 
originale
 
[28] Tum Cn. Pompeius, tertium consul corrigendis moribus delectus et gravior remediis quam delicta erant suarumque legum auctor idem ac subversor, quae armis tuebatur armis amisit. exim continua per viginti annos discordia, non mos, non ius; deterrima quaeque impune ac multa honesta exitio fuere. sexto demum consulatu Caesar Augustus, potentiae securus, quae triumviratu iusserat abolevit deditque iura quis pace et principe uteremur. acriora ex eo vincla, inditi custodes et lege Papia Poppaea praemiis inducti ut, si a privilegiis parentum cessaretur, velut parens omnium populus vacantia teneret. sed altius penetrabnat urbemque et Italiam et quod usquam civium corripuerant, multorumque excisi status. et terror omnibus intentabatur ni Tiberius statuendo remedio quinque consularium, quinque e praetoriis, totidem e cetero senatu sorte duxisset apud quos exsoluti plerique legis nexus modicum in praesens levamentum fuere.
 
traduzione
 
28. Allora Gneo Pompeo, console per la terza volta, incaricato di riformare i costumi, coi suoi rimedi si dimostr? pi? funesto degli stessi mali e, promotore e al contempo sovvertitore delle leggi da lui stesso volute, perse con le armi ci? che con le armi cercava di difendere. Da allora, per vent'anni, si ebbero conflittualit? ininterrotta, corruzione di valori, illegalit?; le peggiori infamie rimasero impunite e, troppo spesso, i meriti furono causa di rovina. Infine Cesare Augusto, al suo sesto consolato, ormai sicuro del potere, abol? le disposizioni emanate col suo triumvirato e ci diede le leggi con cui vivere in pace sotto un principe. Da qui vincoli pi? severi: furono istituiti dei custodi, incoraggiati da premi, in base alla legge Papia Poppea, in modo che i beni di quanti rinunciavano al privilegio di essere padre, diventassero propriet? del popolo romano, padre comune. Ma i custodi indagavano troppo a fondo, fino a tenere in pugno Roma e l'Italia, ovunque vi fossero cittadini. Le fortune di molti svanirono. E gi? il terrore minacciava tutti, se Tiberio, a rimedio, non avesse tratto a sorte cinque ex consoli, cinque ex pretori e altrettanti dal resto del senato, grazie ai quali, mitigate in molti casi le durezze della legge, si pot?, per il momento, tirare un respiro di sollievo.
 

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