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autore
brano
 
Tacito
Annali III, 37
 
originale
 
[37] Et Considius Aequus et Caelius cursor equites Romani quod fictis maiestatis criminibus Magium Caecilianum praetorem petivissent auctore principe ac decreto senatus puniti. utrumque in laudem Drusi trahebatur: ab eo in urbe inter coetus et sermones hominum obversante secreta patris mitigari. neque luxus in iuvene adeo displicebat: huc potius intenderet, diem aedificationibus noctem conviviis traheret, quam solus et nullis voluptatibus avocatus maestam vigilantiam et malas curas exerceret.
 
traduzione
 
37. Anche i cavalieri romani Considio Equo e Celio Cursore, per iniziativa del principe e con decreto senatorio, subirono la dovuta punizione per aver addossato false accuse di lesa maest? al pretore Magio Ceciliano. Entrambe le sanzioni recavano beneficio alla popolarit? di Druso: era lui - si pensava - con la sua continua presenza nelle riunioni e nelle conversazioni di Roma, a mitigare la chiusa solitudine del padre. E non dispiaceva poi tanto la vita mondana del giovane: meglio se si dedicava a questo e passava il giorno a far costruire palazzi e la notte nei banchetti, piuttosto che abbandonarsi, nella solitudine e refrattario ad ogni piacere, a meste veglie in cupi rovelli.
 

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