[2] Vim praefecturae modicam antea intendit, dispersas per urbem cohortis una in castra conducendo, ut simul imperia acciperent numeroque et robore et visu inter se fiducia ipsis, in ceteros metus oreretur. praetendebat lascivire militem diductum; si quid subitum ingruat, maiore auxilio pariter subveniri; et severius acturos si vallum statuatur procul urbis inlecebris. ut perfecta sunt castra, inrepere paulatim militaris animos adeundo, appellando; simul centuriones ac tribunos ipse deligere. neque senatorio ambitu abstinebat clientes suos honoribus aut provinciis ornandi, facili Tiberio atque ita prono ut socium laborum non modo in sermonibus, sed apud patres et populum celebraret colique per theatra et fora effigies eius interque principia legionum sineret.
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2. Alla carica di prefetto del pretorio, prima non significativa, confer? un peso importante, riunendo in un unico alloggiamento le coorti dislocate in vari punti della citt?, per poter impartire ordini simultanei e perch?, col numero, la forza e la vista reciproca, nascesse sicurezza in loro, timore negli altri. Sosteneva che tra i soldati, se dispersi, s'allenta il rigore e che, nell'emergenza, potevano fronteggiare meglio il pericolo, se fossero accorsi tutti insieme; e ne avrebbe guadagnato il rigore della disciplina, ponendo il campo lontano dalle tentazioni della citt?. Quando l'alloggiamento fu pronto, Seiano cominci? a far breccia gradualmente nelle simpatie dei soldati, avvicinandoli e chiamandoli per nome, e intanto sceglieva personalmente centurioni e tribuni. E non si faceva scrupolo di brigare coi senatori, per assegnare ai suoi protetti cariche e province, tra l'arrendevolezza e la benevola disponibilit? di Tiberio, il quale giungeva a esaltarlo come compagno e collega delle proprie fatiche, non solo nei discorsi privati, ma di fronte al senato e al popolo, fino al punto da tollerare che ricevessero onori le sue statue, nei teatri, nelle piazze e perfino nei quartieri generali delle legioni.
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